Scrivo da lontano con una certa carenza d informazioni. Solo quelle essenziali. Approfittando dall'invito al volo inaugurale della Ryanair Pisa-Rodi, organizzato per ragioni promozionali, dopo aver partecipato agli incontri con le autorità sono rimasto per qualche giorno nel Dodecanneso. Visto che anche i lavori della Camera, questa settimana, sono ridotti a un solo giorno a causa della concomitanza con la festa del 2 giugno mi sono preso un po' di svago. Comunque questo nuovo volo è un'ottima opportunità per chi ama la Grecia e il mare: come potete immaginare, infatti, i greci che qui vivono soprattutto di turismo, hanno manifestato un forte interesse. Anche il gemellaggio tra Pisa e Rodi ha dato il suo contributo.
Allora solo due notazioni. Ha fatto bene Napolitano a sollevare il problema della mancata partecipazione dei Ministri della Lega alla celebrazione della festa della Repubblica. In Italia ci sono troppe sottovalutazioni dei rischi per l'unità del Paese insiti nel disegno dei leghisti. La stessa manovra economica varata da Tremonti contiene i germi per un rilancio del federalismo differenziato, obbiettivo perseguito da Bossi fin dai tempi della devolution poi bocciata dal referendum, che aggraverebbe ulteriormente e pesantemente il divario fra le Regioni italiane a tutto vantaggio di quelle del nord. Per questo si arrabbiano quando qualcuno dice che non ci sono più le risorse per fare il federalismo. La loro tesi è, invece, che proprio con una forte riduzione dello stato sociale si possano trovare le condizioni per ripartire. E' la stessa di Tremonti: ridurre drasticamente la spesa porterà anche a ridurre gli sprechi, poi chi ha le risorse farà di più e chi non le ha farà di meno. E' una tesi insidiosa perché si basa su una verità: che è quella che di sprechi ce ne sono tanti, soprattutto al sud, ma non solo. Noi questa verità non possiamo ignorarla perché faremmo un favore al populismo leghista e un disastro per il Paese. Però dobbiamo contrastare decisamente ogni impostazione che faccia saltare l'idea della solidarietà nazionale e della uguaglianza dei diritti fondamentali per tutti i cittadini, a partire da salute, assistenza e istruzione. E dovremmo dare opportunità di sviluppo che per il Mezzogiorno significano innanzitutto lotta alla criminalità organizzata e alla cultura del clientelismo. In una parola: legalità. Parola che ha un valore se si difende con coerenza in ogni circostanza e in ogni luogo del Paese.
La seconda notazione riguarda la vittoria di Pisa nella regata delle Repubbliche Marinare a Genova. Una bella prova che testimonia dell'ottimo lavoro fatto in questi ultimi anni. Ecco nell'albo delle gare vittoriose delle regate la nostra città ha recuperato il peso che deve avere. Forza ragazzi! E bravi. Cerchiamo di allungare il ciclo. Lo dico ai ragazzi dell'equipaggio che devono sentire la vicinanza di tutti i pisani.
In ultimo, sui commenti che hanno seguito il precedente taccuino, soprattutto fra Francesco e Gregorio, voglio solo aggiungere che il progetto della Sesta Porta non solo è importante per potenziare il trasporto urbano e riqualificare urbanisticamente l'area, ma al punto in cui siamo arrivati, con il finanziamento e gli impegni conseguenti, è decisivo anche per garantire l'equilibrio di bilancio del comune, perchè se non procede nei tempi stabiliti si creano scompensi finanziari che inevitabilmente ricadrebbero sui soggetti promotori e interessati con conseguenze sui servizi. E' bene esserne consapevoli.
5 Commenti
Prima di tutto ringrazio Paolo Fontanelli per aver ripreso il discorso anche in questo nuovo post.
E’ proprio questo il punto.
Evidentemente in Comune non basta esserne consapevoli, basta ricordarsi gli innumerevoli campanelli d’allarme suonati da Rebeldia da 3 anni a questa parte. Occorre muoversi bene e alla svelta, in modo da far quadrare i piani con i fatti e rispettare scadenze e impegni presi.
Mi auguro che vada in porto il trasferimento di Rebeldia all’Ex Asnu, salvando capra e cavoli.
Se l’Università non si impunta in modo irresponsabile sono convinto che si possa fare.
Per il bene di tutta la città e della sua vita democratica.
Non solo di Rebeldia e della Sesta Porta.
La mia posizione personale:
Sesta Porta: necessario; Rebeldia: utile.
Se c’è modo di salvare entrambi meglio ovviamente. A maggior ragione se l’ex Asnu fosse la soluzione, perchè significherebbe anche che l’Università comincerebbe ad occuparsi un pochino del rapporto fra i giovani e la città. Questione di cui finora si è lavata le mani.
purtroppo la dura posizione del Rettore renderà più difficili le cose per Rebeldia e la sesta porta. Sono d’accordo con quanto scrivi sulla Lega (indecente l’assenza al 2 giugno) e sull’unità nazionale. Bisogna però affrontare seriamente il nodo di aree del sud dove imperversa l’evasione e l’illegalità, anche dove abbiamo governato. Sul fronte del Pd, che come noto vince a man bassa, ha chiarezza di linea, di rapporti con gli alleati e di prospettiva, ecco, l’uscita di Serracchiani, che propone di cambiare il simbolo, è proprio quello che ci voleva. Una richiesta finalmente concreta e in sintonia con i bisogni della gente.
Del resto, considerato quanto disse sulla Mole antonelliana, è andata di lusso.
Ma chi si manda noi in Europa, mi chiedo?
Confesso di restare perplesso di fronte all’attacco al mancato spirito nazionale dimostrato dai ministri della Lega Nord, che naturalmente in sé condivido. Non capisco infatti con quale passaggio logico si invochi poi a gran voce (nell’intervento pubblicato sul Tirreno del 6 giugno, sotto il titolo sconcertante “La sinistra antagonista lavora per far vincere il centro-destra”, ripreso anche in questo blog) la presenza di Maroni in città, in vista del patto per “Pisa città sicura” che verrà firmato domani in prefettura. Se vi fosse una coerenza politica nella posizione dell’On. Fontanelli, si dovrebbe piuttosto prendere con forza le distanze da un ministro che stigmatizza l’unità nazionale, tanto più se alla guida di un ministero assai delicato come quello degli Interni. Invece a Pisa lo si invita addirittura… Io temo che l’ansia di apparire forza di governo stia minando alla base il progetto del PD. Certamente è così a Pisa. Quanto al merito dell’articolo dell’On. Fontanelli, vi segnalo una lettera di una nostra concittadina che condivido appieno (http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2010/06/08SIL2171.PDF). Mi permetto di invitarvi tutti a leggerla e ad aprire una riflessione onesta e democratica al riguardo.
In effetti il ragionamento proposto da Paolo Fontanelli in questo post è estremamente contraddittorio e fragile. Soprattutto oggi che c’è Maroni a Pisa.
Diciamocelo con onestà, questa analisinon sta proprio in piedi.
Ma poi, perché farla preventiva?
Premesso che non la condivido assolutamente, perché analizzare una possibile sconfitta con 3 anni di anticipo? Forse Marco Filippeschi si sta dimettendo? Mi piacerebbe ma purtroppo credo che si sia affezionato alle cerimonie e non mollerà.