Oggi si è insediata la giunta regionale. Rossi è riuscito a risolvere le varie "pretese" delle ultime ore. Prima fra tutte quella dell'IdV che ha rispolverato la "pari dignità" di craxiana memoria. Poi anche quelle che riguardano il Pd. Ho trovato poco serie le tante pressioni che si sono riversate su Rossi in questi ultimi giorni, soprattutto da Roma. Anche da chi in pubblico professava il rispetto verso l'autonomia regionale. Forse andavano rispedite al mittente con più decisione e la direzione regionale doveva farsi sentire di più. O forse non poteva, in virtù di accordi pre-elettorali che alla luce dei fatti è assai difficile considerare un "valore aggiunto". Forse…., chissà….. Tuttavia ora la squadra c'è. Io non conosco tutti e non posso dunque dare un giudizio complessivo. Sarà la prova dei fatti a dircelo. Comunque complimenti e buon lavoro.
L'altro tema che ha dominato la giornata sono i commenti e le reazioni allo scontro Fini- Berlusconi di ieri. Anche Bossi è entrato in campo minacciando fuoco e fiamme (le elezioni) per poi ammorbidire in serata. E' evidente che lo strappo di Fini introduce novità, soprattutto per la tenuta della maggioranza, sui temi delle riforme più importanti, come quelle della giustizia e dell'assetto istituzionale, ma da qui a dire che cambia il quadro politico ce ne corre. Tuttavia è evidente l'insofferenza di Berlusconi alla sola idea che questa situazione possa logorare la sua immagine o ostacolare la sua idea di piegare in senso plebiscitario la democrazia italiana. E' presto per dire cosa succederà, però se lui avesse la possibilità di andare alle elezioni anticipate, materia che a lui riesce bene, sarebbe ben felice. Questa è la mia impressione. E mi riesce difficile capire chi nell'ambito del centrosinistra pensa che si dovrebbe essere noi a chiedere. Semmai dobbiamo usare tutte le nostre energie per far capire l'enorme distacco che c'è tra questo governo, i suoi uomini e le sue idee, e i problemi reali dei cittadini, dell'economia e del lavoro, del futuro del Paese. Su questi temi vi propongo di leggere la rubrica di Michele Serra su Repubblica di oggi e l'articolo di Gianni Cuperlo su "Gli Altri" e l'intervista di Bersani su l'Unità (trovate tutto in allegato).
Invece una prima risposta devo darla ai commenti che hanno seguito il penultimo blog: quello sul web e la politica. In primo luogo ringrazio tutti dei suggerimenti. Ci stiamo riflettendo e vedremo cosa è riusciamo a fare per migliorare il sito. Comunque ci sembra giusto fare tutto il possibile per non perdere quelle caratteristiche che ha avuto finora e che sono state giudicate come il suo principale punto di forza. Parlo al plurale perché a tenere il sito siamo in due: io scrivo e Francesco sistema le cose. Questo blog non è fatto da un ufficio stampa, o simili, come avviene in molti casi e lo ricorda giustamente Martina. La sua misura è quella del rapporto diretto fra le idee del parlamentare, del politico e della persona, con i cittadini, o elettori, che frequentano il sito. Ma in una forma che non è quella della lettera, dell'sms o della telefonata scritta. Quella cioè che assomiglia a facebook o Twitter. E' una forma un po' più ragionata, o se volete più "pesante". Ed è già, per me, abbastanza assorbente e impegnativa per pensare ad altri canali del web. Poi ho sempre la convinzione, o l'illusione, che ciò che ancora conta di più e il rapporto diretto viso a viso. Guardare la faccia degli interlocutori mentre esponi le tue ragioni spesso ti fa capire se le cose che dici arrivano o no. Almeno nel mio caso è così e non mi sembrerebbe giusto spendere tutte le energie in cose innovative e importanti come il web ma certamente non esaustive. Forse è giusto l'obbiettivo che indica Gregorio: più che andare su altri canali cercare di portare altri, da altri canali sul sito. Comunque tenterò di dare più spazio, oltre che alle informazioni parlamentari, ai commenti sui fatti locali. Spero di riuscirci. Ma su questi aspetti ogni proposta o critica (purché nella veste del suggerimento…) è sempre ben accetta.
Infine per chiudere voglio ricordare che domani è il 25 aprile, la festa della liberazionedai fascisti e dai nazisti. I liberatori furono gli alleati insieme ai partigiani, tra i quali c'erano tanti soldati italiani che dopo l'8 settembre andarono sui monti per combattere i tedeschi e quelli che andarono a Salò, con l'idea di restituire l'onore e la libertà alla Patria. E senza quei partigiani, anima della Resistenza, non ci sarebbe stata la Repubblica e la Costituzione. Eppure c'è un parlamentare, presidente della provincia di Salerno, Cirielli, che vuole cancellare con i manifesti, pagati dai cittadini, questa memoria. Ma per evitare di farmi il sangue amaro evito la ricerca di parole adeguate alla gravità di fatti come questo e ulteriori commenti. Mi limito a riportare in allegato il pezzo di Gramellini su La Stampa di oggi intitolato "Ma che storia". Leggetelo.
1 Commento
Caro Paolo,
solo poche righe per fare un’osservazione.
Facebook non e’ altro che uno strumento per mettere in relazione, in modo prevalentemente leggero, le persone, per scambiare due’ chiacchere o anche solo per condividere un ricordo, ma non per questo non veicola contenuti importanti.
Ho capito soltanto leggendo il tuo post il suo valore aggiunto: nel proprio blog ciascuno è libero di impostare il tono della discussione, riesce a sapere piu’ o meno quanti sono passati a leggere, puo’ vedere chi ha commentato e tutto sommato c’e’ un certo controllo; su facebook e’ tutto diverso: puoi provare a dare il la’, ma non solo non sai dove finisce, visto che una tua nota puo’ finire di condivisione in condivisione alle persone piu’ lontane e sconosciute, ma non sai nemmeno se parte, se qualcuno la legge…e’ un messaggio lasciato alla deriva, che puo’ tornare ricco di contenuti oppure finire perso…pero’ di sicuro hai modo di leggere, ascoltare e vedere spaccati diversi di vita, di gusti, di opinioni, cogliendo a volte la voglia di leggerezza che ha chi ha postato il suo pensiero, a volte la fatica di giornate che non finiscono mai.
Non sara’ come guardare in faccia le persone, ma puo’ essere comunque un momento di confronto ricco di stimoli.
Cosi come ho detto, e’ un pensiero senza altra pretesa se non quella di voler essere condiviso con chi in qualche modo, forse inconsapevolmente, l’ha provocato.
Forse per questo mi piace, forse per questo piace a tanti..non so. In tutti i casi e’ vero che puo’ diventare molto assorbente, ma sono certo che sapresti trovare la misura. Noi comunque continueremo a leggerti, qui o su FB.
Di nuovo buon lavoro.
Antonio