Scrivo di ritorno dalla riunione della direzione nazionale del Pd. E' stato un momento molto positivo: tranquillo, forse anche troppo, e con assai meno tensione delle riunioni precedenti. Ciò non significa, però, che sia mancato il dibattito: anzi, le richieste d'intervento sono state talmente numerose che, nonostante il limite dei cinque minuti per ciascun iscritto a parlare, non è stato possibile dare spazio a tutti coloro che sarebbero voluti intervenire … incluso il sottoscritto.
Un po' mi dispiace perché avrei voluto sviluppare ulteriormente il ragionamento sulla crisi di credibilità della politica emersa con la crescita dell'area del non-voto, un tema comunque già sviscerato nella relazione di Bersani e in molti altri interventi. Tuttavia la discussione è stata buona e ha visto una larga condivisione sull'introduzione di Bersani, soprattutto per quel che concerne sle indicazioni e le proposte da portare avanti. Ma anche l'analisi della situazione politica ha incontrato consensi molto estesi: l'unico punto di distinzione negli interventi della "minoranza congressuale" ha riguardato le dichiarazioni delle prime ore in ordine al giudizio sul risultato elettorale. Ma una volta detto che il risultato è stato deludente tutti si sono dichiarati soddisfatti … Anzi, quasi tutti, perché per qualcuno c'è una soddisfazione particolare nel dire che "abbiamo perso". Invece credo che abbia fatto bene Bersani nel dire che, certo, il risultato ottenuto dal Pd conferma in pieno tutti i problemi che aveva prima, ma che proprio non si possa affermare che Berlusconi abbia trionfato (come, invece, hanno fatto in molti) perché di fatto le distanze fra centrodestra e centrosinistra si sono accorciate.
Semmai è stato D'Alema a porre il problema di una lettura preoccupata del voto in ordine alla tenuta democratica derivante da i segnali di distacco e di sfiducia evidenziati dall'astensionismo. E, proprio per questo, a sottolineare la necessità di dare un valore costituente all'obbiettivo delle riforme istituzionali. Insomma, nessuna alleanza che prescinda da un progetto politico centrato sulle questioni economiche e sociali e sul bisogno di una democrazia governante. In tal senso la rappresentazione delle diverse posizioni secondo la logica dello "scontro" è semplicistica e banale, utile solo ai giornali. Però c'è chi si presta e l'effetto, purtroppo, è quello che denuncia Cristiana. Tuttavia sono curioso di vedere come uscirà il resoconto del dibattito nella direzione di oggi sui quotidiani di domani. Penso che ancora una volta faremo molta fatica a trovare considerazioni sull'esito positivo e unitario della riunione, che tra l'altro ha dato un segnale chiaro di incoraggiamento a lavorare anche sui temi della giustizia proposti da Andrea Orlando e sui quali i giustizialisti chiedevano di prendere le distanze. Io comunque, da testimone diretto, dico fin da ora che un racconto di questa discussione fatto all'insegna delle divisioni o delle contrapposizioni è del tutto contrario alla realtà. Certo non siamo all'auspicio di Salvatores, citato nel commento di Paola, ma le basi per lavorare al rilancio del Pd ci sono e poggiano anche sulla capacità di esaminare in modo critico lo stato dal partito presente nella relazione e in molti interventi di esponenti della "maggioranza".
Per quanto riguarda invece il commento di Dario risponderò domani perché ci vuole più di spazio e tempo, anche se confesso che partire da Travaglio mi disturba un po'.
Una ultima considerazione la faccio sull'insediamento dei Consigli Territoriali di Partecipazione avvenuto a Pisa nei giorni scorsi. I CTP nascono per coprire il vuoto lasciato dalla soppressione delle circoscrizioni. Era un obbiettivo contenuto nel programma del sindaco e del centrosinistra. Che sia diventato una realtà condivisa da tutte le forze politiche è un fatto positivo. Ora inizia la scommessa più difficile che è quella di farli funzionare con compiti, poteri e strumenti ben individuati. Per questo è importante il documento sottoscritto e presentato ieri (in allegato insieme al resoconto del Tirreno sulla conferenza stampa) dai partiti e dalle liste di maggioranza (PD,IdV, Socialisti e Lista per Pisa) e la SEL. Si tratta di un impegno di collaborazione politica che può andare anche al di là dei CTP. E' una notizia, ma non tutti l'hanno notato.
Nessun Commento