Ci siamo. Domani e lunedì si vota. La campagna elettorale ufficiale si è chiusa ieri notte. Qualcuno ha visto, si dice, il candidato della sinistra più radicale coprire i manifesti del candidato della sinistra meno radicale. Chissà se è vero, e se l'illuminazione di Sant'Ermete era proprio al meglio. Ma è molto peggio ciò che è accaduto nella giornata odierna: prima l'ordigno incendiario spedito per posta alla Lega a Milano e esploso tra le mani di un postino e, poi, l'annuncio di un proiettile inviato per in busta a Berlusconi. Ebbene qualcosa c'era da aspettarsi. Qualcosa che servisse a rafforzare l'immagine di un governo perseguitato e sotto l'assalto degli oppositori mentre il Presidente del Consiglio occupa tutti i telegiornali per fare propaganda elettorale. Vengono in mente i tempi in cui il capo del governo, per rispetto del ruolo istituzionale, manteneva una certa distanza dal conflitto elettorale, soprattutto se si trattava di elezioni amministrative. Ora invece, in omaggio all'autonomia regionale stabilita dalla Costituzione, si fanno giurare i candidati presidenti nelle mani del Presidente del Consiglio. Tutto ciò è umiliante, per loro e anche per l'Italia. Infatti questo insieme di cose fa assomigliare il nostro Paese a quelli che un tempo venivano chiamati "stati o regimi sudamericani", quelli cioè dominati dal populismo. Ecco perché è assolutamente necessario un segnale di cambiamento e il voto delle regionali può darlo. Un obiettivo possibile ma non è scontato. L'astensionismo peserà nel voto, com'è avvenuto diverse volte negli ultimi anni. Allora bisogna alzare le antenne e recuperare ogni possibile atteggiamento di disimpegno tra gli elettori del centrosinistra. Chi non va a votare rinuncia a fare qualcosa per dire che le cose così non vanno e accetta la situazione esistente. Poi è inutile urlare o inveire contro la destra o magari contro il centrosinistra che non fa quanto dovrebbe per cacciare Berlusconi. Dunque mettiamocela tutta senza dimenticare che è fondamentale il voto al Pd. Dai voti che avrà il Partito Democratico dipenderà anche la tenuta della coalizione di governo in Toscana e la stessa forza del Presidente Enrico Rossi.
1 Commento
il commento avviene mentre sono in corso lo spoglio delle schede. Quello che emerge è tanto astensionismo, una distribuzione del voto che mi sembra non premi il nostro partito, un rafforzamento dell’ Italia dei Valori e una tenuta delle forze a sinistra del Pd. Passata la Pasqua penso ci sia di che ragionare! per ora Auguri a Paolo titolare del Blog e quanti entrano in contatto.
Luigi