Già ieri si sono sviluppate molte iniziative di protesta sul decreto salva-liste. A Pisa abbiamo fatto un volantinaggio straordinario in Corso Italia e ora dovremo preparare la partecipazione alla manifestazione nazionale indetta per sabato prossimo a Roma. Il decreto è un fatto grave perché cambia le regole elettorali a uso e consumo di una parte. E lo fa non prima ma dopo che il centrodestra ha combinato un "pasticcio" da tutti riconosciuto. Dire che si tratta solo di un decreto interpretativo è un trucco vergognoso, come ha detto anche Bersani, e evidenzia la visione arrogante e pericolosa che ha il governo della democrazia. Molti commenti, anche di alcuni costituzionalisti, si sono buttati sul "male minore", come Fini del resto. E quelli che la pensano così sono in tanti. Forse anche Napolitano ha fatto questo ragionamento quando ha detto che "non era sostenibile" non consentire "la piena partecipazione dei contendenti alle elezioni regionali". Tuttavia dal punto di vista del le garanzie sulle regole credo che abbia ragione Zagrebelsky a dire che si tratta di una violazione della legge che colpisce i principi di uguaglianza e imparzialità. Quindi, da questa vicenda, non può che venire una spinta ulteriore verso quei fenomeni corrosivi e assai diffusi di scadimento del senso civico, dell'idea che tutti dobbiamo rispettare leggi e regole che valgono allo stesso modo per tutti. L'Italia dei furbi, delle scappatoie, degli aggiramenti, di chi può può e gli altri si arrangino, trova in questo provvedimento un potente alimento.
Questo a me sembra il problema principale, prima ancora, e molto di più, dell'aggiustamento della questione delle liste. Anzi sul piano politico forse ha ragione anche chi dice che la non ammissione di Formigoni in Lombardia e del Pdl nel Lazio avrebbe danneggiato più noi che loro, perché oltre ad offrire alla destra il terreno per una campagna vittimistica e demagogica in nome della democrazia avrebbe portato con sé il rilievo che, comunque, la legittimazione degli organi eletti era parziale e, quindi, non rappresentativa.
E' dunque evidente che sul piano politico si possono fare tante ipotesi. Non so dove porterebbe quella fatta da Di Pietro sull'impeachment verso il Capo dello Stato: forse all'elezione in questo Parlamento di Berlusconi alla Presidenza della Repubblica ! Davvero una bella strategia…
A me invece è venuto da pensare che forse dobbiamo ringraziare il condizionamento che il partito del Pdl, o meglio i vari poteri connessi ai suoi esponenti, compreso quello di manovrare posti e candidature, hanno esercitato su Berlusconi. Proviamo a pensare che cosa sarebbe accaduto se Berlusconi reagiva ai pasticci dicendo che, per colpa di alcuni coglioni inaffidabili, il Pdl non poteva presentarsi in due Regioni, ma che comunque lui si sarebbe battuto lo stesso perché le regole vanno rispettate (tranne quelle della giustizia che lo perseguitano), e che comunque si tratta di elezioni regionali e non nazionali e il risultato non avrebbe influito minimamente sulla sua legittimità a governare. Ne sarebbe uscito un Berlusconi rinfrancato, quasi uno statista, che non aveva niente da imparare dalle uscite iper-istituzionali di Fini. Anzi diventava lui stesso il garante del "bene" e delle correttezza istituzionale. In fondo si trattava di un prezzo che poteva pure pagare (due Regioni) in cambio di uno scatto che lo avrebbe reso molto più forte. Meno male che non ci ha pensato. O sbaglio?
Comunque ora dobbiamo lavorare per denunciare la violazione delle regole e la grave ferita che ciò rappresenta per la nostra democrazia. La manifestazione di sabato a Roma è un appuntamento importante. Già da domani in Parlamento i gruppi del Pd, alla Camera e al Senato, inizieranno a utilizzare tutti gli spazi consentiti dal regolamento per allungare i tempi di approvazione di tutti i provvedimenti e creare alla maggioranza il massimo di difficoltà possibili. Si tratta di una scelta che condivido perché in questa vicenda l'arroganza del centrodestra, improntata a un'idea di autosufficienza assoluta, è apparsa del tutto intollerabile. Una occasione per parlare di queste cose (e anche della crisi, dell'occupazione, degli alluvionati, degli enti locali, e di altro..) l'avremo anche giovedì prossimo con la presenza a Pisa del pullman attrezzato del gruppo parlamentare del Pd, che sarà in Piazza dei Cavalieri dalle 10 alle 13. In fondo il centro della battaglia politica adesso sono le elezioni del 28 e 29 marzo e il Pd deve far sentire la sua presenza e le sue proposte.
Per questo bisogna essere presenti sul territorio. A Pisa si stanno organizzando molte iniziative. Ma non bisogna fare solo propaganda, dobbiamo creare anche momenti di discussione e di confronto. . Tre sere fa ho partecipato ad un incontro promosso dal circolo dei Giovani democratici. Eravamo in venti, me compreso. Abbiamo fatto una lunga e interessante discussione sul funzionamento del Parlamento e le forzature del Governo, sulla giustizia, sulla crisi, sull'immigrazione e sul partito. C'è tanta voglia di fare politica. Raccogliamola.
Intanto, però, buon 8 marzo alle donne che frequentano questo sito. E anche a tutte le altre.
3 Commenti
vedo che ormai sta diventando un dialogo, questo blog; comunque, non sono molto d’accordo, caro Paolo; il decreto ad paninum (o ad pisciatinam, a scelta) è un’infamia,una forzatura e tutto il peggio possibile, come le molte altre infamie commesse da Berlusconi e dal suo clan. Però l’unica strategia sensata era fare i magnanimi in nome della democrazia, e schierarsi subito per la riammissione di un avversario arrogante e stellarmente coglione, così coglione che sarebbe stato più facile batterlo. Non si poteva votare senza garantire un candidato a mezza Lombardia, anche se si tratta di un coglione circondato da emeriti coglioni, e senza avere un avversario.
Adesso come faremo a difendere Napolitano e a differenziarci da chi (altro coglione, è una pandemia)vuole l’impeachment? Sarà dura per Bersani il 13
Andro` a Roma il 13, come alla prima manifestazione viola, con la bandiera del PD sulle spalle, se saremo in tanti potremo
attaccare l’indegno comportamento del governo non chiedere l’impeachement del Presidente Napolitano. Con lui sono umanamente solidale, ma anche politicamente, perche` in un momento molto difficile ha difeso la democrazia dai pericoli che correva con i discorsi eversivi di La Russa e compagni. Non so che cosa sarebbe successo se non avesse firmato. E poi, se non erro, il Presidente non puo` entrare nel merito dei provvedimenti, solo guardare se c’e` manifesta violazione della Costituzione.
Comunque noi dobbiamo farci sentire anche da quegli elettori di destra, spero ce ne siano anche tra loro di persone oneste, che non pensano che le regole siano solo un impaccio. Di questo dobbiamo parlare a tutti, di Costituzione, legalita` e rispetto delle regole .
Grazie Paolo per gli auguri di buon 8 marzo. E’ tardi, questo giorno sta per finire, ma prima che scocchi la mezzanotte, anch’io vorrei rivolgere un pensiero a tutte le donne dedicando loro una poesia di Teresa di Calcutta, che di sicuro è conosciuta, ma che mi fa piacere ricordare. Io non sono credente, ma questa figura di religiosa, indubbiamente singolare, mi ha sempre affascinato per l’amore e la forza che è riuscita ad esprimere nel corso della sua sua vita, senza nascondere momenti di crisi e di fragilità.
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c`e` una linea di partenza.
Dietro ogni successo c`è un`altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arruginisca il ferro che c`è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni
non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai !
Paola