Purtroppo alcuni problemi tecnici non hanno reso possibile l'arrivo sul sito della cronaca che ho fatto "in tempo reale" dalla Camera sui passaggi principali del decreto legge "milleproroghe". Può capitare. Ciò che mi dispiace di più è non aver fatto sapere subito del risultato delle votazioni sugli emendamenti. Comunque riepilogo: sul decreto c'è stato un accordo per evitare che ancora una volta, di fronte ad un confronto duro, il governo facesse ricorso al voto di fiducia. Ciò avrebbe comportato la decadenza della possibilità di emendare il provvedimento. L'opposizione ha posto come condizione, per ridurre il numero degli emendamenti e rendere possibile l'approvazione del decreto prima che decada per scadenza dei termini temporali, l'introduzione di quelle misure sull'editoria che erano state sacrificate nella finanziaria e sulle quali era stato approvato un o.d.g. proposto dalle opposizioni. E' così che si è arrivati al voto sugli emendamenti, tra i quali c'era quello sull'università che raccoglieva la preoccupazione manifestata dal circolo universitario del Pd di Pisa e dai presidi del nostro ateneo. L'On. Manuela Ghizzoni che sugue questi problemi in commissione si è molto impegnata ed è riuscita a far riflettere i parlamentari del Pdl più attenti ai problemi del mondo universitario. Così, a sorpresa, alla fine della seduta serale è stato approvato il nostro emendamento che rinvia le preoccupazioni e i rischi immediati e porta ossigeno per affrontare in modo adeguato ed equilibrato i processi di riordino del sistema universitario.
A sorpresa perché in precedenza, sulla base di una esplicita dichiarazione del governo, la maggioranza aveva respinto tutti gli emendamenti presentati dalle forze di opposizione (Pd, IdV e Udc). Si tratta di un buon risultato che però non consiglia sonni tranquilli. La questione della riforma dell'università resta una sfida centrale per i prossimi mesi, così come quella della scuola e della ricerca, in un contesto che è dominato dalla scelta del governo di affrontare queste riforme con l'obbiettivo primario, centrale e quasi esclusivo, della riduzione della spesa.
Intanto, mentre scrivo questo commento, arrivano le notizie della gigantesca truffa ai danni dello Stato attuata nel campo della telefonia con intrecci profondamente inquietanti. E non sono ancora finite le rivelazioni sull'inchiesta che ha coinvolto la Protezione Civile e che Bertolaso, con il concorso di Vespa e di molti altri, cerca di sminuire goffamente. Ora fa l'arrabbiato e bolla i cittadini aquilani , che hanno denunciato i clamorosi ritardi (o errori ?) nella ricostruzione della città terremotata, come agitatori strumentalizzati dalla politica. Alla grazia del "servitore dello Stato"………………..
2 Commenti
BRAVI! e bravo tu per il tempo reale
Evviva!
Qualcosa si muove:
1) un istanza di un circolo di base si incarna in un emendamento del PD che PASSA!
2) E` un sogno immaginare che la compattezza della maggioranza si stia incrinando?