Ci risiamo. Ogni volta che viene fuori una indagine giuiziaria che riguarda Berlusconi o qualcuno a lui vicino, come nel caso di Bertolaso, riparte la canea sulla giustizia asservita alla politica. In proposito vi segnalo il simpatico pezzo di Gramellini (in allegato). E mentre cresce la preoccupata "attesa" per sapere se effettivamente il "capo" della Protezione Civile, "santo subito" per il centrodestra, ha fatto qualcosa di male (noi gli auguriamo di no), sfugge l'attenzione verso il ritorno di clamorosi casi di corruzione politica presi sul fatto come quello di Milano (presidente della commissione urbanistica) e quello di Vercelli (presidente della Provincia). Entrambi casi al Nord ed entrambi del Pdl. Però più che gli aspetti prettamente politici di queste vicende, mi preme segnalare il problema della corruzione e della concussione che ha ripreso vigore con i processi di personalizzazione della politica. E' un pericolo da cui guardarsi con attenzione.
Tornando a Bertolaso, prima di tutto una doverosa premessa: occorre certamente cautela perché un' indagine è, appunto, un'indagine e non un processo, né tantomeno una dimostrazione di colpevolezza. Proprio per questo, però, è necessario ricordare un paio di cose al centro-destra. Innanzitutto che quando Franco Barberi fu chiamato in causa per la Missione Arcobaleno, in cui alcuni collaboratori della Protezione Civile avevano approfittato della situazione, infatti, sia Forza Italia che Alleanza Nazionale si dedicarono al massacro della figura di Barberi a partire dall'assunto che questi fosse il principale responsabile dell'accaduto in quanto, appunto, responsabile della Protezione Civile. In secondo luogo dalle cose riportate sull'indagine emerge un quadro assai preoccupante sugli effetti prodotti da una gestione sempre più separata e autonoma della Protezione Civile: si dice che ciò è necessario per fare le cose in modo più veloce di fronte ad emergenze che, ormai non sono più solo le calamità ma anche per eventi come il G8 o i mondiali di nuoto. Tutto ciò, però, porta la gestione di imponenti risorse finanziarie e di grandi appalti in una situazione del tutto discrezionale e fuori controllo. Questo è il punto centrale della netta contestazione che le opposizioni stanno facendo in parlamento sulla costituzione della SpA Protezione Civile. Il decreto è stato approvato al Senato e da mercoledì prossimo è in aula alla Camera. Nel provvedimento c'è, fra l'altro, c'è anche l'articolo che riguarda le risorse per l'alluvione di Natale. Poche rispetto al fabbisogno che interessa tre regioni. Però non c'è la sospensione dal pagamento degli obblighi fiscali per le famiglie e le imprese danneggiate promessa da Bertolaso e da Matteoli. In realtà finora non è stato varato alcun provvedimento dal governo nazionale in aiuto ai territori colpiti al di là della dichiarazione dello stato di emergenza. La situazione è davvero allarmante come hanno denunciato in questi giorni anche i comitati degli alluvionati.
Eppure non manca chi, come la Faenzi, candidata del Pdl alla presidenza della Regione, si ostina a difendere il Governo e ad attaccare Rossi e la giunta regionale che guarda caso ha stanziato subito risorse importanti (54 milioni) per l'alluvione. Inoltre la Faenzi ripropone, in ogni provincia che tocca, temi e problemi di tipo localistico assai consunti. Pensate un po': lei, che pure viene dalla costa, attacca Rossi per il mancato sviluppo dell'aeroporto di Peretola. Sarebbe utile sapere che cosa dicono i nostri amici del Pdl pisano ?
Infine potete leggere sul sito la mia risposta, pubblicata sul Tirreno, ad una polemica della Federalberghi di Pisa. E' un tema, quello della valorizzazione turistica, sul quale torneremo perché è importante per il futuro della città. Ne abbiamo discusso costruttivamente nell'assemblea comunale del Pd, incominciando ad uscire dalle discussioni solo su noi per affrontare le questioni che riguardano più direttamente il nostro territorio, i cittadini, l'economia, l'ambiente, la scuola, la salute, etc..
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