Oggi il lavoro in aula è cominciato già in mattinata. Il pezzo forte all'ordine del giorno è la legge sul "legittimo impedimento". Si tratta di un provvedimento che consente al Presidente del Consiglio e ai Ministri di dichiarare la loro impossibilità a presentarsi ai processi e di attivare quindi un rinvio automatico. In questo modo Berlusconi può evitare di presentarsi ai dibattimenti processuali che lo riguardano e bloccarli di fatto. Almeno per 18 mesi. Più in là non vanno perché incapperebbero sicuramente nel parere della Corte Costituzionale che non può far passare una norma che differenzia i cittadini di fronte alla legge. Dunque è un provvedimento ad personam e a tempo. Per noi è incostituzionale e per questo il nostro gruppo ha presentato la pregiudiziale di costituzionalità, prima di entrare nella discussione sugli emendamenti al testo. Come accaduto in altri momenti decisivi, la presenza della maggioranza era al completo e il banco del governo affollato come poche altre volte. Quando il padrone chiama…… E così nelle decine e decine di votazioni che si sono tenute non c'è stata partita. Nemmeno una volta li abbiamo fatti tremare, anche perché su questo provvedimento c'è una convergenza nel voto tra la maggioranza e l'Udc. Comunque nel dibattito ci siamo fatti sentire, almeno nell'aula. Siamo intervenuti in tanti, "big" inclusi: Bindi, Fassino, Franceschini, Letta, D'Alema … . Si prosegue domani e nel pomeriggio ci sarà il voto finale. Speriamo che sui mezzi di comunicazione qualcosa esca di questa battaglia parlamentare. Intanto invito chi può a dare un'occhiata sul sito della Camera. Con Cuperlo ho commentato l'iniziativa di ieri a Pisa sul suo libro. Era contento soprattutto per la presenza di tanti giovani. Ne ha fatto un resoconto qui fp, che essendo giovane ha regolarmente sbagliato la sigla della Fgci (Federazione giovanile comunista italiana) con quella della Figc (Federazione italiana gioco calcio), peraltro ancora in vita.
Anch'io penso che quella di ieri sia stata una buona discussione politica, un esempio di "buona politica". Certo si è trattato solo della presentazione di un libro e invece l'attività, il confronto, l'insediamento territoriale e sociale del e nel partito è una cosa molto più impegnativa. Richiede lavoro, tempo, continuità. Bisogna ricordarlo ora che è iniziata la campagna di tesseramento per il 2010. Però se riusciamo a spostare di più la nostra attenzione e la nostra passione sui temi politici anziché sugli assetti interni e sulla rappresentanza delle tante "anime", congressuali e non, possiamo fare dei passi avanti. Ecco che anche la presentazione di libri, e soprattutto la loro lettura, ci può aiutare e per questo ricordo l'incontro con Veltroni previsto per il prossimo lunedì.
Rimando ad un altro taccuino una riflessione sul Pd a Pisa, ma trovo eccessivamente polemico il commento di Henry. Comunque avremo modo di parlarne spesso nelle prossime settimane.
Invece una breve considerazione voglio farla sulla vicenda dell'alluvione. A più di un mese dall'evento, mentre l'impegno della Regione, delle Province e dei Comuni interessati non è venuto meno, le promesse fatte dal governo mostrano il fiato corto. Eppure c'è stata una forte apertura di credito verso Bertolaso e il Ministro Matteoli. Ma finora gli impegni presi sul congelamento degli obblighi fiscali e sui finanziamenti necessari sono rimasti sulla carta. E' vero che c'è l'ordinanza, che normalmente si fa nei primi dieci giorni, con 20 milioni per tre Regioni. E che il governo ha annunciato un emendamento di 100 milioni da inserire nel decreto sulla Protezione Civile che è in discussione al Senato. Ma queste cifre sono ben al di sotto delle stime dei danni fatte dalle Regioni insieme agli Enti Locali e alle famiglie e le imprese coinvolte nell'alluvione che superano ampiamente i 600 milioni. E preoccupa che ad oggi la Protezione Civile nazionale non abbia assunto una qualche valutazione e condivisione di quelle stime e del fabbisogno per ritornare alla normalità e mettere in sicurezza il bacino del Serchio, almeno nei tratti più critici. Forse si pensa che con i 100 milioni si può chiudere la partita. Sarebbe gravissimo. Il Pd ha presentato un emendamento per 700 milioni. Vedremo, ma se le uniche proteste che si leggono sono quelle contro il Comune di Vecchiano non c'è da aspettarsi granchè.
9 Commenti
Potrei dire che, mentre scrivevo, stavo seguendo uno speciale in tv sul calcio-mercato di gennaio (che sarebbe anche vero) … Ma la verità è che proprio non lo sapevo. Per fortuna che il “gap” generazionale c’è anche al contrario. E che mio babbo e mio zio non sono molto pratici di internet …
fp (… ossia io)
P.S.
Comunque ho corretto subito. Soprattutto per rispetto di chi ha vissuto quella stagione … E poi metti caso che babbo e zio …
“Aneddotti” è stato un errore di battitura. Che è stato corretto. Altrimenti, come avrai sicuramente notato, sarebbe stato sbagliato anche nel sottotitolo. Grazie per la segnalazione. Chiedo venia al “professor” Luciano … io appartengo a quelli che qualche volta sbagliano. Ma sempre in buona fede.
Sul commento di Henry. Personalmente sono contro la censura e la mia posizione, che ho sempre tenuto gestendo questo blog, è quello di censurare solo gli insulti gratuiti e-solo una volta- di richiamare ad una maggiore sintesi un frequentatore che postava commenti lunghi circa 100 righe.
L’ultimo commento di Henry è stato pesante. Però, secondo me, non ha superato la soglia dell’insulto. E per questo ho deciso di lasciarlo.
Ovviamente vale quanto detto sotto: appartengo sempre alla solita categoria di quelli che qualche volta sbagliano. Ma sempre in buona fede. In questo caso, però, resto dell’idea che la censura fosse una misura eccessiva. Anche se la materia è comprensibilmente opinabile.
Nessun problema. Come ho già detto per me è importante la sostanza. E non sono nemmeno “professore”.
Sul commento di Henry e sul fatto che tu abbia scelto di non censurare: a questo punto, visto che gli hai dato la dignità di stare su questo blog, mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il nostro deputato dei contenuti di quello che dice Henry. Anche lui pensa che questa città sia stata “violentata” dalle persone che vengono da fuori?
Infine mi chiedo perchè hai invece “eliminato” proprio il mio commento?
Luciano aveva scritto:
“Avevo notato anche io che avevate scritto Figc invece che Fgci. Del resto è noto che a Fontanelli piaccia giocare a pallone.
Comunque andrebbe corretto anche il termine “aneddotto” che si scrive con una sola t. Sai, in Toscana è nata la lingua italiana. Non dovrei essere io a dirvelo.
Io però alla forma preferisco di gran lunga la sostanza e sinceramente, come Teresa Rotondo Dottore credo che sia ben più grave aver lasciato in pubblicazione il commento di tal Henry nel quale si affermano cose veramente gravi!”
Questo post è successivo a al mio primo post relativo alla confusione “Fgci/Figc”. Mi scuso con l’autore per averlo cancellato per errore. Non era assolutamente mia intenzione.
Intervengo anch’io con un commento sui commenti del blog. Lo faccio perché gli interventi di Teresa e di Luciano sono assai duri nel rispondere a Henry. Addirittura con una richiesta di censura da parte di Luciano. A questa ha risposto Francesco, e io condivido. La mia opinione è che la nota di Henry sia sbagliata, troppo rabbiosa e soprattutto equivoca. Dico equivoca perché penso di conoscerlo e so che sicuramente non ha pulsioni razziste o discriminatorie, anche se vanta una pisanità assai spinta e verace. Credo che quel suo passaggio su “chi è arrivato a Pisa” (non parla di meridionali) e pensa di “stuprare” la città sia infelice e inaccettabile. La mia lettura è che lui voglia riferirsi a qualcuno in particolare. Ma anche così è ingiustificabile. La Pisa di oggi non sarebbe tale senza il contributo, la presenza, l’insediamento, l’innamoramento, di tante persone, uomini e donne, che sono venuti nella nostra città per studiare e poi ci sono rimasti, hanno messo su famiglia, hanno generato figli pisani in tutto e per tutto. Questo è avvenuto lungo un arco temporale assai lungo e continua tutt’ora. E ciò ha prodotto certamente una cultura e una visione più aperta della società pisana, molto meno provinciale di tante città toscane e più attenta alle dinamiche internazionali. E’ un fattore di forza e di ricchezza della nostra città, anche in tempi come quelli attuali in cui domina la spinta alla chiusura e agli egoismi sociali e territoriali. Per tutto questo il suo commento è eccessivo e sbagliato. Però, se è la persona che immagino e conosco, so che i suoi giudizi sono “forti” perché segue e vive situazioni di particolare, radicale ed esasperata contrapposizione politica, sociale e culturale.
Dato che ci sono, ne approfitto per dire ancora due cose sulla giornata di oggi alla Camera e nei paraggi. La prima è che c’è stato il voto finale sul “legittimo impedimento”. Niente brividi sul risultato. Però un po’ ne abbiamo avuti ascoltando l’intervento molto bello ed efficace di Pierluigi Bersani. Soprattutto per la carica di unità e di appartenenza che ha saputo trasmettere e in cui tutto il gruppo del Pd si è riconosciuto. Grandi applausi e tutti in piedi, con quelli del centrodestra che assistevano insofferenti. Il concetto del discorso era semplice: basta pensare solo ai processi di Berlusconi che tengono bloccato il Paese. Berlusconi e il suo governo dimostrino di saper governare l’Italia; finora non l’hanno fatto. E qui era evidente e conclamato il rapporto con i lavoratori dell’Alcoa –e di tante altre fabbriche- che da ieri presidiano piazza Montecitorio per difendere i loro posti di lavoro e per chiedere che non vengano chiuse le attività produttive. La crisi c’è e non è uguale per tutti. E anche quando ne usciremo, qualcuno dice che già la stiamo superando, non sarà uguale per tutti. Per questo bisogna tornare ad occuparsi più dei problemi degli italiani che dei problemi nostri, di partito.
scrive oggi sul tirreno ivan ferrucci : “il progetto del Pd è chiaro (beato lui! a me non sembra): costruire una grande forza riformista la cui funzione storica deve essere quella di migliorare il paese nelle istituzioni e nello stato sociale, attraverso un nuovo patto costituzionale che riconosca i valori fondativi della repubblica ma rinnovi al contempo le sue funzionalità costruendo una nuova cultura e una nuova classe dirigente…”.
Belle parole. E come si fa?
Con sincerità vorrei ringraziare Teresa e Luciano per aver espresso, legittimamente e correttamente, una chiara posizione contro una possibile lettura del mio intervento. È sempre, ne sono convinto, lecito porre preventivamente il problema quando si percepisce una deriva populista. Confermo che non era mia intenzione porre la questione in quei termini. Rileggendomi, effettivamente, tra le varie cose ho trovato particolarmente poco felice quel da pochi anni, a prescindere dal fatto che possa essere riferito ad una sola persona, implica una temporalità di non senso logico. Sono fermamente convinto che il diritto ad essere pisani doc non sia di nascita, mi piace pensare che l’essere pisano sia un modo di vedere globale in cui tutti possono ritrovarsi. Grazie.
Leggo tanta incoerenza in questo blog.
E a leggere queste righe sembra che coloro che rivendicano la propria “pisanità” poi hanno problemi con la lingua italiana. Cosa significa “implica una temporalità di non senso logico” ?
Finiamola qui. Ho capito tutto il giochetto non c’è problema. Lanciare la pietra e nascondere la mano. Ci spieghi Henry, se è vero che era indirizzato a qualcuno in particolare la sua invettiva, chi era questo qualcuno.
Ci spieghi Henry se è giusto secondo lui che chi non è nato a Pisa possa avere gli stessi diritti di chi non vi è nato.
Come anche dell’intervento di Fontanelli mi piacerebbe capire cosa significa: “figli pisani in tutto e per tutto”: perchè i genitori che ci abitano (a Pisa) da 30 anni non lo sono (pisani)????.
E quel giustificare un certo linguaggio perchè “Henry vive situazioni di particolare, radicale ed esasperata contrapposizione politica, sociale e culturale”. Allora a Scampia hanno diritto e sono nel giusto ad essere camorristi…Io credo che in tutto ci sia una maggiore prosaicità.
Io sono abbondamente deluso da questi temi.
Credo che sia più pisano chi, come me, vi risiede, paga le tasse e vive la città ogni giorno, rispettandola e chiedendo il rispetto della civile convivenza.
Piuttosto di altri che parlano con cadenza pisana, affittano le loro case agli studenti (magari in nero)e vivono aSan Giuliano o a Cascina, e poi fanno anche gli ultras.
Finchè non si capisce che Pisa è una città, fatta di cittadini, e non una sigla (un “brand” si direbbe oggi) da sfruttare dall’esterno non ci si cava un ragno da un buco.
Il tema è serio. Perchè implica che si individui chi ha diritto a fare le scelte strategiche di fondo di questo territorio: se investire sul pisa calcio o sugli asili e sulle mense, se investire sui lowcost o su un turismo di qualità, se creare nuovi alberghi o aree versi per i bambini, nuovi porti o una terrazza sul mare.
Se al centro ci deve essere la qualità della vita dei cittadini o gli interessi economici presenti in città. Interessi economici che spesso fanno finta di parlare il vernacolo più di chi ci risiede.
Ma vedo che molti qui la buttano sulla pisanità….