Sono rientrato a Roma stamani perché nel pomeriggio inizia la discussione in aula sulla legge finanziaria. Il gruppo mi ha chiesto di intervenire sul tema degli enti locali. Lo faccio volentieri. Domani ci sarà la manifestazione dell'Anci davanti a Montecitorio. Il testo della legge che è uscito dalla commissione come maxi-emendamento pronto per la fiducia è pessimo: non ci sono misure utili per rispondere alla crisi, si basa sulla vergogna del megacondono per gli evasori chiamato "scudo fiscale" e sullo scippo al Tfr dei dipendenti pubblici, contiene interventi soprattutto finalizzati a fare contenti i clienti del centrodestra. La bussola è sempre quella della propaganda e del consenso davanti a tutto. Per questo si blindano i provvedimenti e si nega un confronto vero, nel merito dei problemi, all'opposizione.
La prima reazione, è ovvio, è quella dell'ennesima indignazione e pensi ai motivi per cui la maggioranza del paese non reagisce. Leggendo i giornali in treno ho visto che il Papa dice che "i mass media intossicano le coscienze". Certo anche questa è una parte rilevante della risposta a quella domanda. Non è un tema nuovo, e non viene sollevato di sicuro con tempestività. Già Giorgio Gaber, diversi anni fa, parlando dei giornali e delle tv cantava "c'è un'aria, ma un'aria, che manca l'aria". E per fare un esempio piccolo di informazione subalterna basta guardare a come i grandi quotidiani titolano e commentano il taglio alla rappresentanza istituzionale negli enti locali: provate a cercare un minimo di ragionamento sulle motivazioni o sulle conseguenze che non sia il solito ritornello dell'antipolitica. Anche se credo che l'"intossicazione" sia ben più grave sul piano degli effetti culturali e dell'imbarbarimento civile.
In treno mi è venuto di fare anche qualche riflessione sulla situazione politica pisana perché in
questi giorni di lungo ponte mi è capitato di parlare con molti amici e ho sentito opinioni e giudizi assai differenziati, talvolta contrapposti, sulla città e sul governo cittadino. Forse, anche mettendo nel conto la tradizionale tendenza pisana al lamento e alcuni messaggi di scarsa coesione della maggioranza, e del Pd in particolare, qualche problema c'è. Tuttavia ci sono dei fatti che non possono essere sottovalutati. Vedere sul lungarno la lunga fila per entrare alla mostra al Palazzo Blu, sentire diffusi apprezzamenti per l'apertura di San Michele degli Scalzi e per la mostra sul futuro della città, leggere di una Pisa che è nei primi posti delle classifiche sulle frequenze alberghiere, sapere che il bilancio di previsione del Comune è in sostanziale equilibrio pur in una situazione catastrofica per gli enti locali, rappresenta un dato positivo della realtà che non si può ignorare. Ecco perché ritengo che su tutte le cose bisogna fare una tara.
Ma la cosa più utile per costruire un ragionamento fondato e costruttivo è creare canali di confronto e di discussione e su questo si deve impegnare di più il Pd. Vediamo di parlarne, una volta passata la mobilitazione per le primarie che è diventata la principale attività degli ultimi tempi. In proposito ho già detto nell'ultimo blog le mie idee, ma torno a invitarvi a lavorare per favorire una larga partecipazione. E non dimenticate di venire al Palazzo dei congressi venerdì sera, alla manifestazione con Anna Finocchiaro nel quadro delle "1000 piazze per l'alternativa".
1 Commento
qualche riflessione non pisana, dopo l’elegante esternazione del nostro premier al congresso ppe (quella per intendersi in cui ha attaccato di nuovo la corte costituzionale e si è autoproclamato “duro con le palle”)
1, sul non B day; cito Matteo Renzi : “Il Pd è come la Fiorentina, s’accontenta di battere la Juve ma non vince mai lo scudetto. Noi ci accontentiamo di gridare contro Berlusconi, ma non costruiamo un’alternativa assieme a questa bella piazza”. Niente male.
2. su Berlusconi; come mai, con un premier talora barzelletta talora pericoloso, pluriindagato, esportatore di capitali, vicino a gente vicina alla mafia, intaccato fortemente sul privato e sull’immagine, con un governo in forte in difficoltà e una leadership messa continuamente a repentaglio da un moderato intelligente come Fini, ecco, come mai la sinistra non stravince?
ai posteri l’ardua sentenza