Scrivo in treno al rientro da Roma. Ho appena finito di guardare i giornali e mi ha felicemente colpito una bella lettera di Cristina Comencini su Repubblica che contesta, con la forza della cultura e della vita, il troppo tollerato e sottovalutato razzismo dei leghisti. Leggetela.
Stamani alla Camera c'è stato il voto finale, dopo la fiducia di ieri, sul decreto legge omnibus che abbiamo combattuto in commissione e in aula. Ieri è toccato a me fare la dichiarazione di voto contro la fiducia in diretta tv. Non so come me la sono cavata. Il testo è quello riportato nel sito. Per stare nei dieci minuti previsti ho fatto i salti mortali. Però, a detta di tanti, sembra che sia andata bene. Dite anche voi cosa ne pensate. Del merito, voglio dire. Franceschini, neocapogruppo, che mi aveva incaricato del compito ha detto che bisogna allargare il giro di coloro che prendono la parola a nome del gruppo. Infatti stamani l'intervento finale l'ha svolto Raffaella Mariani. Credo che sia una scelta giusta quella di non far parlare, a nome del gruppo, soltando i membri dell'uffcio di presidenza, che peraltro è in fase di ristrutturazione in conseguenza del congresso.
Oggi invece, appena letta la notizia che il governo ha varato il DDL sulla "carta delle autonomie", ho fatto una dichiarazione, che è andata sulle agenzie, fortemente polemica con la propaganda di Calderoli (la trovate in allegato). E' un altro tema che si apre.
Ho visto anche un po' di rassegna stampa pisana e ho letto "pezzi di cronaca" della riunione del Pd sulle candidature. Io non c'ero ma mi avevano già raccontato qualcosa. Ma leggerlo sui giornali fa un'altra impressione. Soprattutto se si leggono concetti come " al posto mio" o insinuazioni e dubbi sulla correttezza delle primarie. Trovo singolare un modo di ragionare che semina diffidenza verso gli "apparati" o la struttura del partito. Anche nel congresso qualcuno pensava di contrapporre al voto degli iscritti, ovviamente condizionati dai dirigenti, quello più "libero" degli elettori. Non è stato così. Non c'è stata una differenza sostanziale tra il pronunciamento degli iscritti e quello delle primarie aperte a tutti. A dimostrazione che non ci sono nomenklature separate e autoreferenziali. Certo c'è e deve esserci sempre il giudizio sul merito, che purtroppo poche volte diamo sulla base di una discussione chiara e trasparente. Tuttavia le primarie, a cui abbiamo affidato il compito di sostituire le preferenze e di selezionare i candidati, sono uno sturmento importante per verificare insieme alla notorietà anche la credibilità delle persone che proponiamo. In tal senso nessuno ha un posto acquisito in partenza. Solo quelli del listino regionale e non mi pare una buona cosa. Io il listino lo avrei usato in forma ridotta e solo per candidature esterne. Comunque credo che per quanto riguarda la realtà pisana le candidature che vanno alle primarie del 13 dicembre rappresentino una proposta buona e affidabile, e la competizione fa parte del gioco.
1 Commento
Caro Paolo, per quanto concerne la dichiarazione di voto, direi che te la sei cavata egregiamente: il tuo discorso è stato di una completezza e di una incisività davvero eccellenti, come pure è di ragguardevole efficacia il tuo intervento odierno in merito al DDL sulla “carta delle autonomie”.
Bene ha fatto Franceschini ad ampliare la rosa di coloro che intervengono a nome del gruppo e mi auguro che tale estensione permanga anche una volta ridefinito l’ufficio di presidenza : dare voce in Aula ad altri deputati è un’opportunità per acquisire e rendere pubblici ulteriori preziosi contributi ed arricchire il dibattito anche all’interno dello stesso PD.
In relazione al problema delle candidature, ho espresso in precedenza la mia opinione proprio su questo blog, evidenziando l’importanza che, a mio avviso, riveste il giudizio sul merito.
Paola