Scrivo a conclusione di una giornata parlamentare strana. Non perché il governo ha messo per l'ennesima volta la fiducia su un decreto omnibus, calpestando il ruolo e le prerogative costituzionali del Parlamento. Lo avevamo facilmente previsto nei giorni scorsi quando hanno blindato il provvedimento in commissione e respinto tutti gli emendamenti. E nemmeno perché sui giornali campeggia il dibattito sulla diversità di posizioni nel centrodestra, tra Fini e Berlusconi in particolare, con il Presidente della Camera che afferma l'esigenza di fare le grandi riforme istituzionali non a maggioranza ma in un quadro di collaborazione. Certo di queste cose si parla, ma la stranezza è nel clima, nei capannelli di deputati -dell'una e dell'altra parte- che si interrogano sulla durata della legislatura, sulla concretezza o meno della minaccia agitata dal "Berlusca" e dai sui guardiani di buttare tutto all'aria e di andare alle elezioni anticipate. Questo perché le sue "esigenze" sul piano della giustizia, o meglio dell'impunità preventiva, non trovano l'accoglienza euforica che lui immaginava. Addirittura nel pomeriggio la seconda carica dello Stato, dimenticandosi che in Italia c'è una Repubblica parlamentare e che l'incarico o le dimissioni del Presidente del Consiglio (così come l'atto di scioglimento delle Camere) passano dal Quirinale, ha dichiarato che se Berlusconi si dimette si va alle elezioni anticipate. Questo con una maggioranza che ha i numeri per fare quello che vuole e che, paradossalmente, nelle stesse ore sta collezionando un altro ampio e incontrastato pronunciamento di fiducia al governo. Indubbiamente questo è il segno di uno sfilacciamento nel centro-destra e in particolare nel PdL. Forse c'è qualcosa di serio. Ma non riesco a immaginare cosa penserebbe uno straniero che non conosce le bizzarrie del sistema politico italiana. So che questo clima, con tanto di commenti preoccupati e spesso sottovoce di molti deputati, mi riesce difficile comprenderlo. Però, allora, un po' preoccupato mi sento anch'io.
Per quanto riguarda invece il Pd, dopo la prima riunione della direzione di ieri, oggi su proposta di Bersani è stato eletto, con una grandissima maggioranza, Dario Franceschini come Presidente del gruppo parlamentare alla Camera. Un segno di unità e di pluralismo, come ha detto Bersani: in questo Pd c'è bisogno di tutti e ciascuno deve fare la propria parte. Ora l'attenzione si sposta sulla politica e sulla strutturazione del partito. La prossima settimana ci sarà una nuova riunione della direzione che definirà anche gli incarichi e le responsabilità di lavoro. Il segretario ha annunciato l'intenzione di proporre già per dicembre alcune iniziative di mobilitazione sui temi della crisi e della emergenza istituzionale. C'è bisogno di un profilo chiaro e autonomo del Pd. Per questo non dobbiamo correre dietro a chiunque proponga manifestazioni contro Berlusconi. Mi riferisco al "No B.Day" promosso da Di Pietro, anche perché credo che senza una piattaforma seria, e soprattutto senza un progetto in grado di prospettare una alternativa, si finisce per rafforzare Berlusconi. Concludo con una battuta su Pisa. Leggendo stamani la rassegna stampa ho fatto un sobbalzo di fronte al titolo di una pagina di Repubblica toscana: "Pisa sprofonda" recitava. Poi ho letto che la pianura Padana va ancora peggio e sprofonda più velocemente, così ho ripreso a respirare. E anche che le montagne salgono. E ho pensato a Cardoso e a Pruno di Stazzema, e mi sono ripreso. Infine ho letto della festa per Emilio Tolaini e dei 2.500 visitatori in due giorni a San Michele degli Scalzi e l'umore è decisamente migliorato.
2 Commenti
Caro Paolo,
permettimi una osservazione. Io sono assolutamente convinta che non si possa correre dietro tutti gli umori e che ci vogliano piattaforme serie. Pero` la manifestazione del 5 nasce dalla rete e si va via via rafforzando. La gente non guarda se tu hai aderito ufficialmente o no, ma solo se ci sono le tue bandiere e se non ti trova pensa che il PD non faccia opposizione. Ti faccio un esempio. Eravamo parecchi con la CGIL nel corteo e in Piazza del Popolo, tanti tanti dei nostri nei pulman. Pero` Rifondazione ha attaccato le sue bandiere ai palloncini della CGI L, un gruppo aveva le bandiere di Di Pietro, di bandiere del PD nemmeno una. Allora ci farei un pensierino e a quelli dei nostri che vogliono manifestare il 5 Dicembre porrei la condizione di portare la bandiera del PD. Manderei anche una delegazione ufficiale, per lo stesso motivo per cui siamo presenti davanti a quelli che si incatenano sulle gru, anche se siamo convinti che non e` quello il modo di risolvere i problemi dell’occupazione.
Ti pare?
Francesca
Ciao Paolo,
mi inquieta e mi fa “piacere” al contempo che tu sia preoccupato. L’inquietudine è legata al fatto che i tuoi ragionamenti sono sempre lucidi, dunque la preoccupazione è reale e dovuta a qualcosa che veramente preoccupa. Il fatto “piacevole” invece, è che ho l’impressione che una parte non trascurabile della politica, non sia così preoccupata, perché molto distaccata dai reali problemi del paese. Avere un politico di casa che si preoccupa, dà almeno un po’ di speranza. In ogni caso, mi auguro veramente che la convergenza sull’elezione di Franceschini, possa essere di buon auspicio per una nuova dimensione all’interno del PD in quanto a unità e pluralismo. Bersani è una delle persone più adeguate per tracciare una linea del genere. Sono perfettamente d’accordo inoltre sul “No B. day”. Pur non avendo anni e anni di esperienza politica alle spalle, sono sufficientemente consapevole che senza basi politiche solide (nel senso più tout court del termine) e di contenuti, non si va molto lontano. Questo è percepibile ad esempio anche dal modo in cui si protesta. C’è la piazza e c’è la piazzata. Il “No B. day” appartiene alla seconda categoria e non è una strada perseguibile per un partito che vuole fare opposizione a base di argomenti di sostanza. Ma soprattutto un mio personale desiderio (e anche qui mi sento di dare forte fiducia a Bersani) è che si possa far valorizzare una delle qualità politiche fondamentali: la temperanza. Essa è offuscata nella politica da un po’ di tempo e questo non giova. In ogni caso, sotto certi aspetti, credo sia motivo di riflessione quello che dice Francesca. Per le cose pisane, sprofondamenti a parte, anche io sono molto entusiasta dell’immediato successo della mostra “Pisa futura>futuribile”. Sabato era pieno di gente, autorità, professionisti e soprattutto cittadini. Anche alla festa per Tolaini è accorsa molta gente; il libro edito da ETS tra l’altro è molto carino e lo consiglio se si è appassionati di storia locale e del grande storico pisano.