Dopo la grande manifestazione di sabato, questa settimana riparte con l'attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale sul "Lodo Alfano", mentre cresce il nervosismo nel centrodestra sull'affare Mondadori. Oggi alla Camera qualche deputato della maggioranza se ne lamenta, per il timore di un avvitamento pesantemente negativo per il Paese, senza però attuare una minima riflessione sulle gravi responsabilità del centrodestra nell'azione di deterioramento e di svilimento, attuata verso ogni forma di civile confronto politico. Mi è capitato di discuterne a margine di un incontro organizzato per parlare del Congresso nazionale dell'Anci che si aprirà mercoledì prossimo a Torino. Questa scadenza comporta necessariamente un'intesa unitaria sulla scelta del Presidente e degli organismi dirigenti, senza la quale l'associazione è condannata alla paralisi decisionale. Tuttavia questa esigenza di collaborazione, di cogestione di fatto, non deve condizionare l'agire politico dell'Anci nel rappresentare gli interessi dei comuni italiani. Per questo sarà importante anche la partecipazione dei sindaci al dibattito e per giovedì abbiamo organizzato, nell'ambito del congresso Anci, l'assemblea degli amministratori del Pd con la presenza di Franceschini e di Chiamparino, che sarà il nostro candidato per la Presidenza. Speriamo di poter contribuire al rilancio dell'attenzione pubblica sui problemi degli Enti Locali, che sono in realtà i problemi dei cittadini. E speriamo che l'ennesima tragedia del dissesto idrogeologico, come quella avvenuta a Messina, serva a qualcosa, diversamente da ciò che è avvenuto fino ad oggi in Italia per affrontare seriamente i problemi della gestione del territorio. In Toscana, anche dopo la tragica alluvione del 1996 in Versilia e in Garfagnana, molte cose sono state fatte e una cultura della prevenzione si è fatta strada. Certo, le zone a rischio sono ancora molte e siamo lontani dalla messa in sicurezza del bacino dell'Arno, però non c'è confronto con la colpevole inerzia di altre parti del Paese. Tuttavia il pericolo di un allentamento dell'attenzione è sempre dietro l'angolo. Allora è bene stare svegli e non smettere di chiedere e rivendicare politiche adeguate sul piano della difesa del suolo, sostenute da sufficienti finanziamenti. Queste riflessioni si accompagnano in parallelo con quelle che riguardano il ruolo del Pd. Dopo la partecipazione e il pronunciamento degli iscritti sulla scelta del Segretario, ora inizia la campagna delle primarie, aperte a tutti, convocate per il 25 ottobre. Una vera e propria campagna elettorale il cui esito può anche non essere risolutivo. L'ho scritto nell'ultimo blog mettendo in evidenza le contraddizioni dello statuto del Pd. Poi ho letto un articolo di Manfellotto sul Tirreno di sabato scorso e uno di D'Alimonte su Il Sole 24 ore di domenica che sostanzialmente confermavano le mie perplessità. Ciò mi ha fatto piacere, data l'autorevolezza e l'indipendenza degli autori. Se il valore che si vuole affermare è quello della partecipazione non possiamo non vedere che attraverso questo processo congressuale esso può essere dileggiato e mortificato. Pensate un po': gli iscritti votano ma non contano, gli elettori votano ma se nessuno dei candidati supera il 50% non valgono e la decisione viene rimessa all'assemblea dei mille eletti. E c'è chi un esito del genere se lo augura per trovare spazi di trattativa, e poi magari predica il rinnovamento della politica. Come quello che vuole impartire lezioni di coerenza agli altri dopo aver saltato da una "parrocchia" all'altra senza colpo ferire, ma comunque dopo aver cercato posti e collocazioni nell'una e poi nell'altra. Per questo penso che il commento di Paola sia giusto: il tema vero dovrebbe essere quello della partecipazione attiva, che non è solo l'essenza della democrazia ma è la condizione fondamentale per fare politica come servizio e come cultura. Per riuscire davvero a contrastare il berlusconismo come specchio della società italiana.
3 Commenti
caro paolo e cari amici,
Le illazioni del nano bugiardo sono scandalose, ma come cazzo è possibile, in una democrazia, che qualcuno non riconosca il principio fondante per cui la legge è uguale per tutti, vergogna. Godere della maggioranza dei voti e riconoscere il diritto a governare non può precludere alla ricerca della verità e della giustizia. I commenti rilasciati a caldo dall’utilizzatore finale nonché farmaco dipendente da viagra e forse corruttore sono strumentali e palesemente poco etici, sintomatici di gravi anomalie istituzionali e, purtroppo, condizione indotta per instabilità sociale, vergogna.
Caro Paolo,
rientro in Italia dopo una settimana di lavoro in Germania. Ho avuto notizia del fatto che lo scudo fiscale avrebbe potuto essere bocciato se non ci fossero state alcune (29?) assenze nell’opposizione. Al rientro, discutendo con colleghi orientati dalla parte giusta, li trovo sdegnati perche` i big del partito da Franceschini a Bersani, dalla Turco alla Melandri sarebbero stati assenti e quindi sarebbero assenzienti e complici del disastroso provvedimento. Che si puo` fare per ristabilire (e nel mio caso conoscere) la verita`?
C’e` un sito dove si possa vedere chi e` presente e chi non lo e`? Questa gente non si fa influenzare dalla televisione, legge, si informa e si sdegna, non possiamo perderli.
Ti ringrazio
Francesca
Anch’io non nascondo il mio sconcerto di fronte al comportamento dei 22 deputati del PD – questo dovrebbe essere il numero – assenti alla votazione del DL sullo “scudo fiscale”. Mi risulta che il Decreto sia stato approvato con 270 voti a favore, 250 contrari e 2 astensioni ( correggimi, Paolo, se sbaglio ). Sul sito del nazionale si legge testualmente : “Dei 22 deputati del PD assenti, 12 risultavano giustificati per malattia. Per gli altri, non determinanti ai fini dell’esito del voto finale, il Direttivo ha deciso di aprire un’istruttoria, con contraddittorio, al fine di verificare la sussistenza o meno di ragioni tali da giustificare l’assenza in un momento tanto delicato della vita parlamentare”. Quindi conosceremo le motivazioni di 10 dei parlamentari assenti e le eventuali misure disciplinari che verranno adottate ; per gli altri 12 sussiste già la giustificazione. Sappiamo che è tempo di epidemie influenzali e che comunque il diritto alla malattia è inviolabile ed è giustamente tutelato, tant’è che il Codice sulla protezione dei dati personali considera lo stato di salute dato sensibile. Però non può non sorprendere e dispiacere questo tanto singolare quanto avverso concorso di eventi.
Paola