Il rientro dal Trentino è stato assai "caloroso". E pensare che solo tre giorni fa ero al fresco del rifugio Sandro Pertini a più di 2000 metri. Un omaggio al ricordo di un autentico socialista e di un grande Presidente era doveroso.
Ma ora con il caldo della nostra Toscana tornano anche le riflerssioni sui problemi del nostro territorio. Confesso che ho trovato fuori luogo l'uscita dell'assessore al personale del comune di Pisa Antonio Cassone, che ha caldeggiato l'idea di realizzare nuove aree di parcheggio sul litorale "togliendo una striscia di almeno 70 metri di bosco". Si tratta di una esigenza, quella dei parcheggi, che riemerge ogni estate, in particolare in agosto quando ci sono poche altre cose di cui parlare e la calura rende tutti più insofferenti alle file e alla ricerca di un punto sosta vicino o vicinissimo alla spiaggia. E' chiaro che prendere la parte di questa esigenza porta le simpatie degli operatori del litorale. Ma è altrettanto chiaro che si tratta di una uscita propagandistica che non ha nessuna possibilità di trovare un riscontro concreto nelle attuali norme e previsioni di pianificazione del territorio, sia del Parco che del Comune. Anzi potremmo dire in netto contrasto con le linee del programma elettorale del Sindaco. Ha ragione Lunardi: è "improponibile".
Inoltre bisogna dire che la riapertura di una discussione polemica su questo problema può essere molto negativa perché riporta indietro di anni il dibattito sul ruolo del parco e rischia di bloccare i processi positivi che si sono messi in movimento sul litorale pisano. Comunque il problema di fondo non è quello di portare più macchine a Marina o a Tirrenia ma semmai quello di potenziare il trasporto pubblico o con il tram o, più realisticamente, con una linea riservata per i bus da ricavare sul vecchio sedimento del percorso del trammino. Per questo è necessario scoraggiare l'ipotesi della mobilità interamente privata. E poi mettere al centro il problema dei parcheggi è bagliato anche perché mette in secondo piano la questione più importante su cui riflettere, che è semmai quella della viabilità. Ovviamente non per incentivare i flussi di traffico ma per decongestionare i punti più critici, soprattutto in vista dello sviluppo del Calambrone. Penso che è di questo che si dovrebbe parlare: della possibiltà di ampliare e rendere più efficiente la rete viaria esistente magari recuperando alcuni tratti di strade bianche; e inoltre affrontando meglio, insieme agli enti livornesi, il nodo dell'arrivo da Livorno. Anche per queste ragioni l'intervento dell'assessore Cassone non è utile e, ripeto, del tutto fuori luogo.
1 Commento
quello che avevo da dire l’ho scritto sul Tirreno. La proposta Cassone oltrechè essere profondamente sbagliata e dannosa sarebbe anche inutile, in quanto incentiverebbe il traffico e l’inquinamento, ottenendo l’esatto contrario di quello che dice di volere. Per risolvere il nodo del traffico e della viabilità servono trasporti pubblici, a basso impatto energetico e poco inquinanti, come il tram.
Dunque, menomale che l’assessore è stato stoppato, duramente e autorevolmente. C’è da chiedersi, tuttavia, come mai un esponente di una giunta che dovrebe essere compatta attorno ad un programma chiaro si sia potuto inventare simili …”cassonate” estive, tra l’altro non tenendo conto degli strumenti del Parco.
Ad amministrare dovrebbe andarci chi ha competenza ed intelligenza; non danno gran frutto, come si può vedere, i conti politici e i posti suddivisi sulla base di successi elettorali magari nazionali. un saluto