Leggendo i giornali di domenica credo sia utile fare alcuni commenti su notizie locali e nazionali. Parto dalla cronaca locale che, nel caso della manifestazione contro l'ordinanza sui borsoni, ha trovato anche qualche proiezione sulla stampa nazionale. Sul tema dell'immigrazione ci sono sicuramente opinioni e valutazioni diverse anche nel campo del centrosinistra, così come è evidente che la crescita del senso di paura e di insicurezza si lega sempre di più alla diffidenza verso gli stranieri anche in ampi strati di popolo che non hanno un orientamento politico di destra. Le politiche per contrastare una deriva fatta di intolleranza e di razzismo non sono facili. Siamo riusciti a fermare in Parlamento alcune misure assai preoccupanti come quella sulle ronde e sulla trasformazione in carcere dei centri di identificazione degli immigrati estracomunitari. Ma non c'è stato un grande riscontro nel Paese, anche da parte ddei commentatori o degli opinionisti più sensibili. Il problema di fondo mi sembra sia quello di rilanciare la questione della integrazione degli immigrati in termini economici, sociali e di convivenza civile e culturale e ciò è possibile se riusciamo a collegarla alla sostenibilità e alle necessità dell'Italia. E' su questo che bisogna lavorare, altrimenti la battaglia è persa. O meglio confina questa tematica in un ambito sempre più minoritario, utile per fare battaglie di testimonianza ma totalmente inefficace per difendere e affermare concretamente i diritti degli immigrati. Quando si parla di politiche di integrazione si deve necessariamente parlare di rispetto delle regole e di legalità. In questo senso ha ragione il sindaco Filippeschi quando dice che si devono rispettare le leggi, che questo è il punto di partenza e che la vendita delle merci contraffatte va combattuta. Ha fatto bene, di fronte alle tensioni che si sono create, ha promuovere un tavolo di confronto sulle politiche per l'immigrazione volto al "riassorbimento dell'abusivismo commerciale". Ed è positivo che nei commenti di alcuni rappresentanti della comunità senegalese, partecipanti alla manifestazione, vi sia una disponibilità a partecipare a quel tavolo. Bisogna cercare delle soluzioni che consentano agli immigrati di lavorare nella legalità, come fu fatto anni fa con i "punti vendita " individuati e consentiti dal Comune che dovevano essere gestiti a rotazione dalla comunità senegalese. Invece seguire piattaforme politiche come quella che è stata messa alla base della manifestazione di sabato è profondamente sbagliato, perché l'obbiettivo di fondo era quello di negare il tema della legalità e di fare della questione dell'immigrazione più un campo di battaglia politica contro il Comune che non un problema al quale dare risposte concrete, in termini di opportunità per gli immigrati. Infatti il modestissimo livello di presenze e di partecipazione ne è la riprova più evidente, che forse può soddisfare i cultori dell'antagonismo minoritario ma certamente non aiuta le ragioni dei migranti.
La seconda notizia che voglio sottolineare è quella dello sviluppo del Calambrone e della propensione di molte famiglie livornesi ad acquistare casa sul litorale pisano. Che poi, se stiamo ai frequentatori delle spiagge di Tirrenia e Calambrone, è anche livornese. E' un buona cosa: una risorsa per il Comune di Pisa e anche per la crescita di una concreta programmazione e integrazione dell'area vasta. In questo disegno l'ipotesi di un trasferimento della Stella Maris a Pisa, vicino al nuovo polo ospedaliero di Cisanello, è interessante e positiva.
Infine due parole sul terremoto condividendo i commenti arrivati sull'ultimo blog. Leggo che aumenta il consenso a Berlusconi che si muove tra i terremotati come un santo salvatore (ciò è pienamente nello stile della sua proclamata convinzione di essere un "unto dal Signore") e dichiara che non è importante parlare delle responsabilità e delle indagini, proprio mentre il Presidente Napolitano dice che bisogna riflettere in modo rigoroso sui comportamenti che rimuovono l'idea della prevenzione. Mi chiedo chi è più in "sintonia" con gli italiani e leggo -e consiglio- l'articolo di Diamanti su Repubblica (in allegato). La domanda che vorrei fare è: ma in Italia conta di più il monopolio nel sistema informativo o l'ipocrisia diffusa ? Comunque per ampliare l'informazione vi allego una nota del capogruppo del Pd nel consiglio regionale del Molise che fa il punto sugli interventi attuati per il terremoto del 2002 e anche allora il Presidente del Consiglio Berlusconi dichiarò una ricostruzione immediata. Leggetela (in allegato).
4 Commenti
OT.
“Costruire una cattedrale. Perché l’Italia deve tornare a pensare in grande” è il titolo dell’ultimo libro scritto da E.Letta.
Il libro è appena uscito e non lo ancora letto, ma come tutti i libri che parlano del PD mi incuriosisce.
Questo dalla nota scritta sul sito dell’editore e dall’intervista di stamani rilasciata da Letta a G.Ferrara ( L’elefante su radio 24) mi stimola, almeno nelle premesse ( poi vedremo dopo la lettura), si parla di visione del futuro che è inevitabilmente quello dei nostri figli, si parla di cultura di governo moderata e di centro sinistra, spero anche che si parli di laicità dello stato e di valori etico religiosi che sono e devono essere valori di coscienza individuale e non collettiva.
Insomma spero di trovare un progetto politico che mi faccia sognare e siccome credo di essere anche un uomo razionale il sogno deve essere anche realizzabile e non importa se sarà domani perché quando io non ci sarò più su questa terra lascerò i miei figli che spero possano continuare a vivere in una società libera democratica e responsabile socialmente.
Per riflettere:
Segretario, ci dica che questo cambiamento che abbiamo avvertito da quando Walter Veltroni ha dato le dimissioni non è la paura perchè abbiamo toccato il fondo, ma è una strategia, abbiamo cambiato strategia, abbiamo la linea politica di sintesi.
Il problema non è stato quello di aver scelto Di Pietro come nostro alleato, il problema è stato quello di avergli fatto fare da solo opposizione su temi che ci appartengono come conflitto d’interesse e questione morale.
La differenza tra noi e l’Italia dei Valori è che noi siamo in tanti e iniziamo tutti i nostri discorsi con io. Loro li aprono solo in due modi: Berlusconi ha detto, l’Italia dei valori dice. La differenza è enorme, si vede.
Io chiedo a questo partito di imparare a votare, a prendere decisioni, se è necessario anche solo a maggioranza, se è necessario anche lasciando a casa qualcuno.
Firmato Debora Serracchiani ( parte del suo intervento)
Debora a sintetizzato magistralmente la differenza che c’è fra essere un movimento politico e un partito politico, differenza che F. Alberoni ha spiegato nel suo saggio ” leader e masse”. E questo per la verità non è molto diverso dal quel ” comun sentire” che è di fatto l’anticamera embrionale su cui si può costruire una comunità almeno secondo J.S.Mill.
Ma c’è un problema una comunità politica si costruisce se c’è una generazione politica. Il 68 è stato tale perchè c’era una generazione politica ( a torto o a ragione)che condivideva una visione del mondo.
Ma una generazione politica è una generazione trasversale secondo K. Mannheim ( generazioni) non è una generazione che si riconosce per l’età ma è una generazione che si va oltre l’età anagrafica e si riconosce perché condivide una visione del mondo.
PREMIER E GOVERNO RITROVANO LA SINTONIA CON IL PAESE. IL 50% HA FIDUCIA NELL`AZIONE DEL PDL.
Sondaggio di IPR Marketing commissionato da Repubblica e pubblicato oggi.
http://www.iprmarketing.it/IT/area_intervistati/default.asp
Sicuramente far intervenire un squadra di dentisti per rifare i denti alle donne anziane è farlo riportare su tutti i media è stato un vero colpo da piazzista commerciale……..Il nucleo dei dentisti che operano con la Croce Rossa è una cosa normale durante le calamità naturali.
Ma ecco il piazzista con l’anima della piazza come luogo per vendere il proprio prodotto ” e ciò che è normale diventa
l’ eccezione il valore aggiunto della mia merce, che siano aspirapolveri o politica poco importa l’importante…..per il piazzista è porsi le giuste domande.
SE voglio acquisire quote di mercato: ” non devo domandarmi perché compra i miei prodotti il 30% della mia clientela, ma devo domandarmi perché il 70% non li compra? ” ( Peter Druker). Druker era uno che se ne intendeva di Marketing.
Certo qui c’è chi storce il naso e pensa che la politica sia un’altra cosa…..come ad esempio indirizzo e direzione per cambiare lo stato delle cose esistenti. Ma una democrazia senza popolo e con valori non condivisi dal popolo che democrazia è????
Nel libro di E. Letta secondo G. Ferrara c’è una filosofia dichiarata che è quella di prendere l’Italiano cosi come è senza forzare più di tanto il cambiamento socio-culturale. Insomma niente costruttivismo sociale perché allora si che si rischia di fare pura rappresentanza politica….
O.T. Saint Gobain.
La solidarietà verso i lavoratori della Saint Gobain è d’obbligo e sentita.
Ma questo non può essere motivo per non fare una riflessione fredda .
Leggo anche l’articolo del tirreno a sua firma del 23/04/2009 dal titolo “ L’impegno a investire era chiaro”.
Riporto una parte del mio commento del del 28/02/2009 13.38.20 – sul Post dal titolo: “Saint Gobain, inaccettabile rimettere in discussione il futuro dello stabilimento pisano. I vertici dell’Azienda chiariscano al più presto”.
ciò che sta accadendo è nulla in confronto a ciò che ci attende……..la CIG non può durare all’infinito perché va mantenuta e per mantenerla occorre la produzione che crea ricchezza (PIL) perlomeno nella misura sufficiente ad alimentare il processo economico ( il plusvalore non è necessari al mantenimento dei fattori produttivi) ma questa è una scelta che deve essere forzata dalla politica ma quella con la P maiuscola……..
Fintanto che ci saranno luoghi dove il capitale sarà meglio remunerato a discapito del suo antagonista principale il Lavoro, e questo produce la dislocazione della produzione verso paesi terzi ( i cambio dei rapporti dei fattori produttivi di Marx) a nulla potranno valere i richiami morali e mi creda non perché è lei l’autore…..ma per il solo fatto che i fattori in campo e gli interessi economici sono enormi. L’unico effetto che si può ottenere con la moral susion è quello di rallentare il processo dislocativo.
L’effetto devastante socialmente lo vedremo fra un paio di anni, quando sarà scaduto e non ci sarà più il diritto neanche al 60% dello stipendio perché la domanda giusta è dove collochiamo questi lavoratori se le fabbriche dislocano altrove?
Ma tutto questo con chi lo facciamo? Chi mandiamo in Europa per fare l’Europa?
Forse il sindaco di Firenze DOMENICI?
Allora siamo a posto….. visto che in dieci anni non è riuscito ad approvare il pino strutturale e non solo . Quello che si fa eleggere dicendo che farà il parco a Castello ( terreni Fondiaria)ma dopo cambia idea e dice il parco “ mi fa CAGARE” ( emerge dalle intercettazioni pubblicate da Repubblica)”.
Se continuate cosi non solo Berlusconi Governerà per i prossimi 10 anni, ma emerge anche un’altra cosa “ LA CHIAREZZA DEL PROGETTO FRA LE OLIGARCHIE E LA BASE FONDATIVA DEL PD”.
In attesa che dopo la gita in barca per i suoi 60 anni D’Alema si sia chiarito le idee è le fAccia circolare per ridare la parola a qualcuno, io constato che fra i lavoratori ci sono i rappresentanti dell’ IDV, che Fini da camaleonte trasfrormista qual’è scopre la sinistra E ABBRACCIA L’ECONOMIA SOCIALE DI MERCATO, noi siamo talmente Democratici che quando facciamo gli incontri pubblici sulla Crisi alla domanda come ne usciamo rispondiamo “ SIAMO IN ATTESA CHE NEI PAESI DELL’EST EUROPA E IN QUELLI IN IN VIA DI SVILUPPO ARRIVI LA DEMOCRAZIA CON ANNESSI E CONNESSI”.
Intervengo sulla questione dell’ordinanza di tutela della sicurezza urbana e della incolumità pubblica relativa al divieto di trasporto su aree pubbliche di contenitori ed involucri finalizzati alla vendita di merce non autorizzata (contraffatta). La citata ordinanza prevede il sequestro dei prodotti ed una sanzione amministrativa per coloro che sono colti in fragranza di reato. Si tratta di un’ atipica procedura di prevenzione e contrasto alla vendita di prodotti non autorizzati, riconducibili in maniera più o meno diretta ad un mercato illecito e controllato dal crimine organizzato, leggi mafia. Non spetta al sottoscritto legittimare o meno la costituzionalità del decreto (che ovviamente prevede entro i termini di legge regolare ricorso), in quanto criminologo al massimo potrei offrire alcuni spunti di valutazione ed impatto della normativa, per farlo tuttavia, occorre tempo e dati ad oggi assenti. Indici di riduzione del danno e quant’altro sono strumenti oggettivi di valutazione per le politiche di prevenzione, insomma cose pallose che non interessano a nessuno, torniamo invece al cuore del problema, la polemica innescata dall’implicazione dell’applicazione della medesima: l’approccio logico alla base della misura è di natura razzista. Francamente non concordo con la critica. Certamente riconosco l’importanza della manifestazione che pone il problema di confrontarsi giornalmente contro il razzismo, da cui la nostra società non è assolutamente immune. Tuttavia, non è accettabile la strumentalizzazione fatta ai danni del sindaco, ho trovato le accuse ed i toni indegni ed incivili, fomentati da una cattiveria che nulla ha a che vedere con la questione sicurezza e tanto meno con il razzismo. Forse il problema che si vuole porre all’attenzione è tutt’altro? In sostanza manca, a mio avviso, chiarezza d’intenti da parte dei detrattori dell’ordinanza. Non mi dispiace invece, mettermi la veste del criminologo “democratico” per porre una questione: la migliore forma di incidenza su un crimine è la depenalizzazione, in questo berlusconi per molti versi insegna …. Comunque, è in atto un dibattito a livello internazionale, nell’area progressista, su i temi riguardanti la legalizzazione di droghe leggere e prostituzione. È un dato di fatto che dopo anni ed anni di lotta al narcotraffico la diffusione di droga non è diminuita, le mafie si arricchiscono giorno dopo giorno e come titolava un giornale inglese pochi giorni fa: forse la legalizzazione non è una soluzione perfetta, ma una cosa è chiara, il proibizionismo ha fallito. L’analisi mi trova in perfetta sintonia, quello che mi piacerebbe capire è come si muove al riguardo il pd.