Oggi non è stata una buona giornata. Scrivo questo taccuino, il mercoledì sera, dopo una giornata pesante di riunioni e di votazioni con il nuovo sistema delle impronte digitali. Ma soprattutto è stata pesante perché fin dalla mattina ho avuto nella testa la notizia della morte di Pergiorgio Ballini. Sapevo che Piergiorgio non stava bene e che le sue condizioni erano peggiorate. Me ne aveva parlato quindici giorni fa. Mi aveva cercato per aggiornarmi sull'andamento dell'aeroporto e sono passato dal suo ufficio. La passione professionale per il suo lavoro e per gli obbiettivi della società che dirigeva erano enormi, caratterizzati da un impegno eccezionale. Mi ha esposto i dati della situazione che pure in un momento di crisi segnalano la grande vitalità dell'aeroporto pisano. I risultati indicano un trend tra i migliori d'Italia. E ovviamente testimoniano dell'ottimo lavoro della direzione e dello staff dirigenziale della SAT, insieme all'impegno di tutta l'azienda e del suo personale. Di questo Piergiorgio era orgoglioso. Però voleva fare di più. Parlava prevalentemente, anche con l'affanno di una respirazione appesantita e sofferente, di programmi per fare più forte la società e per potenziare e modernizzare ulteriormente l'aereoporto Galilei. Ora sento che la perdita è grave e dura da assorbire. Innanzitutto per la sua famiglia, per Luisella e i loro figli e nipoti: mi diceva che era un nonno felice. Ma è una perdita molto seria anche per la SAT e per la città. La crescita dell'aeroporto Galilei e del sistema aeroportuale toscano è legata in modo indiscutibile alle idee e all'impegno di Piergiorgio Ballini e l'eredità che ci lascia è un patrimonio straordinario per il territorio pisano e regionale. Il nostro compito è ora quello di non disperdere il valore notevolissimo di quella eredità e di farlo vivere nelle prospettive dell'aeroporto e della città. Ciao Pergiorgio e grazie per il tuo lavoro al servizio non solo della società che hai guidato e sviluppato ma di tutta la comunità pisana.
Nella foto Piergiorgio Ballini e l'ambasciatore irlandese Frank Cogan il giorno dell'inaugurazione del nuovo volo Pisa-Dublino
2 Commenti
Leggo sul Tirreno l’artico ” Le tre carte di Tremonti” da lei scritto.
Concordo e mi fa piacere che ci sia nel mio partito una visione realistica della crisi. Purtroppo Berlusconi e il Cd è fatto così per loro i meriti e per gli altri gli schiaffi ( l’ ici che i comuni devono riscuotere da soli).
Non mi viene niente di meglio per commentare cosa sta facendo il governo se non quello di ripetere l’affermazione di E. Marcegaglia ” la crisi è vera e veri devono essere i soldi per affrontarla”.
Approfitto per fare una piccola riflessione anche sull’articolo di B.Manfellotto.
LE TASSE LE DEVONO PAGARE TUTTI, PERCHE’ E’ DALL’ASSOLVIMENTO DI QUESTO OBBLIGO CHE UN CITTADINO ACQUISISCE IL DIRITTO DI CITTADINANZA DEMOCRATICA.
Ma l’errore del governo Prodi con in testa Visco è stato quello di politicizzare troppo un dovere democratico, facendone una caccia alle streghe a prescindere, siamo un paese strano e se ricevo la visita della guardia di finanza vorrei se tutto va bene, che ci fosse il culto del rispetto e che non ci fossero problemi ad andarsene senza dover per forza fare l’ammenda…..in fondo se ci ferma un vigile con una macchina di appena sei mesi siamo sicuri che non trovi un angolo di battistrada non a norma?
In sostanza in un paese normale, si fanno leggi normali, e che tutti possono comprendere per poterle rispettare, e da li che si vede la buona fede del contribuente .
MA E’ DURA SE L’ITALIANO E’ REO A PRESCINDERE…..
In ultimo in casi eccezionali i soldi si prendono dove ci sono, quindi concordo con la proposta di Francescini nel far pagare una tassa di solidarietà ai redditi superiori a 120 mila euro (sono d’accordo perché ci sto dentro), ma vorrei dire che non va fatto per Obamismo in America chi guadagna oltre 250 mila $ paga il 35% di tasse da noi come superi i 75 mila euro si paga il 43%.
Inoltre sarebbe opportuno che il PD si facesse promotore di una forte razionalizzazione dei costi dello stato e del suo apparato che è fra i più cari del mondo, questo sprechi sono i soldi dei contribuenti che onestamente se dovessero decidere loro la destinazione di spesa sono convinto che preferirebbero che fossero spesi per il sociale ( allora i contributi una-tantum probabilmente sarebbero anche accettati da una platea maggiore di contribuenti).
Immagino che non mancherà l’occasione di contestare direttamente a Tremonti le sue incoerenze e malefatte, dal momento che proprio Tremonti (ministro e noto giocatore delle tre carte) e proprio a Pisa è stato chiamato a concludere il prestigioso e illustremente affollato convegno di Bersani Manifutura. Un saluto