Ritorniamo sulle primarie. Condivido pienamente quanto ha scritto Francesca. Il rischio principale è quello di una eccessiva personalizzazione che fuoriesce dalla politica e mette ai margini il ruolo e la responsabilità del partito. Su questa strada si sviluppano le condizioni per una seria e diffusa questione morale perché vengono meno le più elementari forme di verifica e di controllo sulla attività dei "politici". Tuttavia bisogna dire che, seppure in un quadro largamente sperimentale, poiché siamo alla prima esperienza di attuazione delle norme del Pd, il quadro delle iniziative avviate o realizzate finora a livello nazionale è molto variegato e i risultati sono assai differenziati. Sia dal punto di vista della qualità del confronto che da quello della partecipazione. In Toscana siamo ovviamente condizionati nel giudizio da ciò che avviene a Firenze e che ha generato molte perplessità. O meglio, ha evidenziato i rischi di cui sopra. Però penso che una riflessione più attenta, con una analisi puntuale, vada fatta più avanti incrociando gli esiti delle primarie con i risultati elettorali. Per ora bisogna registrare che le regole statutarie che ci siamo date sono fonte di problemi e contraddizioni che creano molta confusione e, quindi, vanno rivisitate in occasione del congresso; e che inoltre le primarie non sono di per sé la panacea di tutti i problemi del partito. Anzi finora possiamo dire che non hanno aiutato ma appesantito e aggravato il processo di costruzione del Pd nel territorio.
Comunque, per parlare di altro, questa settimana ci ha portato alcune buone novità, come il giuramento di Obama, e altre meno buone come l'accanimento ideologico, poco umano e civile, sul caso di Eluana Englaro. Finora non era mai capitato, che io ricordi, che un ministro della Repubblica e eminenti autorità ecclesiastiche si dedicassero con tanto impegno ad attività di istigazione al non rispetto della legge. E se tutti ci si opponesse alla attuazione delle sentenze definitive che cosa accadrebbe? Perché per una caso debbono valere e per un altro no ? Io intanto ho deciso di aderire all'appello de l'Unità "Eluana è anche nostra figlia" e voglio manifestare pubblicamente la mia infinita solidarietà ai genitori di Eluana. Tornando a Obama sono felice per il suo discorso di insediamento e per il primo atto della sua Presidenza: la decisione di chiudere Guantanamo e di ripudiare la tortura. Speriamo che ciò contribuisca al recupero della necessaria attenzione verso l'umanità, intesa come rispetto per la persona e i diritti umani. Infine due parole sul federalismo fiscale. Il Senato ha approvato il disegna di legge proposto da Calderoli e profondamente modificato nel lavoro parlamentare attraverso gli emendamenti proposti dal Pd. Il testo è quindi molto migliorato e anche per questo ci siamo astenuti; e soprattutto non bisogna dimenticare che si tratta dell'attuazione del titolo V della Costituzione che il centrosinistra ha voluto e che la Lega e la destra hanno osteggiato dal 2001 al 2006 contrapponendogli la "devolution", poi bocciata dal referendum. Tuttavia restano aperti alcuni problemi di fondo a cui il governo e la maggioranza non hanno risposto in modo convincente. Manca del tutto la risposta sulla quantificazione delle risorse necessarie, che è il nodo principale al momento di passare ai decreti delegati. Ciò può portare ad un uso propagandistico della legge e al sostanziale rinvio della sua attuazione. Ed è proprio su questo punto che dobbiamo battere per far emergere le contraddizioni della maggioranza facendo leva anche sulla situazione di grave e pesante incertezza che attanaglia la finanza locale. Per questo alla Camera dobbiamo rilanciare ulteriormente i toni e i contenuti del confronto e al cui esito condizionare il nostro voto.
2 Commenti
Caro Paolo,
grazie dei chiarimenti sul disegno di legge Caldiroli. Pero` vorrei commentare un’altra cosa e cioe` la mancata firma della CGIL al progetto di cosiddetta riforma dei contratti nazionali. Se le cose sono andate come dice Scalfari nel fondo di domenica c’e di che essere arrabbiati sul serio. Delle due l’una: o gli altri sindacati conoscevano da prima il testo che hanno firmato e allora perche` e` stato tenuto all’oscuro il sindacato piu` rappresentativo? oppure non lo conoscevano e allora dove e` la serieta` di firmare a livello NAZIONALE un testo che si vede per la prima volta?
Oltretutto una cosa del genere si mette nell’ordine del giorno della convocazione, o no?
Poi tutti si stracciano le vesti (in particolare nel nostro partito) sulla CGIL che si isola da sola eccetera.
Mi piacerebbe sentire la tua opinione.
Condivido le perplessità che enuncia Francesca sull’accordo firmato senza il consenso della CGIL. Innanzitutto perché si perseguito un disegno, sul piano del metodo, di pregiudiziale esclusione come dimostrano diversi passaggi di questa vicenda. Tra l’altro è chiaro a tutti il rischio che una divisione sindacale di questo tipo non giovi alla possibilità di concretizzare positivamente gli obbiettivi indicati dall’accordo. Lo ha detto bene il Presidente Ciampi nell’intervista in cui giudica un errore grave la firma senza la CGIL. Viene da pensare che in realtà il vero obbiettivo non sia quello di rivedere in modo equo ed efficace il sistema contrattuale ma quello di generare conflitti utili a coprire e nascondere la grave incapacità del governo di dare risposte alla crisi che appare ogni giorno più preoccupante. Il problema non è negare l’esigenza di una revisione dei meccanismi e dei contenuti della contrattazione sindacale. Si tratta di una esigenza reale. Ma se si parte dalla scelta di dividere il sindacato non si va molto lontano così come non è accettabile l’idea di una concertazione condotta all’insegna dei colpi di mano e delle trattative sottobanco. In questo senso non capisco le posizioni che anche nel Pd hanno accreditato l’idea di una CGIL pregiudizialmente chiusa e contraria, schiacciata sulla pratica del no sempre e comunque. Ma mi chiedo: perché non si è fatto un confronto prima ? E’ del tutto improponibile, nell’ambito dell’area del Pd, scambiarsi le opinioni e cercare punti di valutazione comune ? Nessuno pensa di comprimere l’autonomia sindacale se c’è una discussione chiara e trasparente. Penso che invece sia un colpo all’autonomia sindacale collocare l’ipotesi della firma separata e della divisione in una posizione del tutto secondaria rispetto ai contenuti dell’accordo. Colgo l’occasione di queste righe per invitarvi ad una lettura delle nostre proposte sulla crisi che abbiamo messo sul sito. Lo dico perché uno scambio di opinioni in proposito, muovendo dalla consapevolezza che è su questo terreno che dovremo rivolgere gran parte della nostra attenzione, è molto utile.