Venerdì sera avevo in mente di scrivere il taccuino subito dopo la direzione del Pd, ma poi ci ho ripensato perché volevo vedere come usciva sui giornali e sui Tg il resoconto di quella riunione. Devo dire che la delusione è notevole: in verità non è una sorpresa, tuttavia colpisce come un dibattito serio, teso e difficile, ma volto alla ricerca di un esito costruttivo, sia stato stravolto sul piano della comunicazione dei media, interessati solo a far proseguire il tema delle contrapposizioni personalistiche all'interno del Pd. Per fortuna, almeno in questa occasione, non è stato così.
Vi invito a leggere con attenzione la relazione, gli interventi e il documento conclusivo approvato quasi all'unanimità. Certo la sintesi non è stata facile, ma c'è stata. E questo è un passo avanti: soprattutto sull'idea di partito che bisogna costruire. Un partito fatto di iscritti con diritti e doveri, radicato sul territorio, con gruppi dirigenti che esercitano la propria funzione e la propria responsabilità, e con regole che permettono il più ampio coinvolgimento degli elettori senza che ciò surroghi la vita democratica e partecipativa del partito. Ecco, questo era il nodo principale, non sciolto, di tutti questi mesi. Ora il problema è quello di passare dalle parole ai fatti, smettendola con la pratica di cercare le colpe di tutto ciò che non va nelle posizioni di qualcun altro. E soprattutto concentrando le energie sulle proposte che abbiamo avanzato per fronteggiare una crisi gravissima, che avrà pesanti ripercussioni sul lavoro, l'occupazione e le condizioni di vita di milioni di persone. Proposte che leggere nel documento pubblicato sul sito del Partito Democratico
5 Commenti
Ricevo il messaggio sugli interventi brevi.Rispondo qui al suo intervento nel post precedente (che fra l’altro non ho capito bene,perchè mi sembra quasi che lei mi dia del berlusconiano). Perchè si ostina a coniugare il concetto di antipolitica ai partiti come istituzione democratica. Sono due cose completamente diverse. Anti è ciò che è esterno alla poplitica dominante in un dato momento.Sta alla politica filtrarne il meglio e istituzionalizzarlo dandogli cittadinanza politica.L’esempio classico sono i verdi. noi abbiamo inquinato mezzo mondo è segno che nel passato non c’è stata una attenzione particolare all’ecosistema.Quando la cosienza ambientalista ha fatto la sua comparsa i politici di allora e probabilmente parte della società la consideravano una teoria non degna di attenzione, ma oggi la maggior parte dei partiti e della società la considera anche se in maniera più o meno marcata una componente fondamentale della politica attiva.
Ecco l’esempio di un idea che al suo esordio era considerata antipolitica (esterna o estranea alle idee politiche dominanti).
“smettendola con la pratica di cercare le colpe di tutto ciò che non va nelle posizioni di qualcun altro” Questo è un buon presupposto. Ma vale anche nei confronti di Veltroni che non ha grandi colpe, perchè la memoria dei leader deve essere lunga per ricordare che qualcuno gli ha consegnato una forza politica reduce dalla tragica esperienza dell’Unione. DA BUON LIVORNESE DIREI CHE TUTTO POSSIAMO CHIEDERE A VELTRONI TRANNE CHE FARE I MIRACOLI.
Casualmente tornando a casa stasera o sentito l’intervista di Cioni a la zanzara su Radio 24.
Premesso che come già scritto in altre occasioni per me chi è indagato o riceve un avviso di garanzia è innocente fino a prova contraria. Premetto anche che la penso come Veltroni nell’affermare che i magistrati hanno un arma potente che devono usare con cautela, in democrazia la libertà individuale è un principio assoluto inalienabile e da tutelare.
Detto questo non è possibile rilasciare certe interviste e rimanere nel partito, anche se non è il partito che piace a Cioni che come afferma per lui il partito e anche concetto di famiglia.
Cioni alla domanda se Veltroni lo ha chiamato. Afferma certo sono andato a Roma ma probabilmente ero nello studio di scherzi a parte perchè a Roma ci siamo trovati d’accordo ma quando ritorno a Firenze è tutto un altro accordo.
Cioni non conferma se farà una lista civica sua, ma conferma che la candidata Albini è nelle sue simpatie.
Non è molto convincente quando alla domanda se aveva fatto pressione sul datore di lavoro di una sua conoscente che aveva cambiato opinione per le primarie non indirizzandosi più verso di lui. Afferma no siamo amici e la stimo, ma parlando per telefono con il suo datore di lavoro glio ho fatto presente che la nostra amica aveva cambiato idea nei miei confronti.
Tralascio le risposte date su eventuali raccomandazioni di parenti e amici, perché alla fine da buon toscano ha detto ne ho altri due da sistemare speriamo di farcela anche con loro. Ora io non credo che ci siano state raccomandazioni particolari Cioni è probabilmente un padre che si preoccupa per i suoi figli. Ma penso seriamente che Cioni non si renda ben conto della posizione che occupa. Perché se è umanamente concesso, ad un padre che lavora alla Piaggio trovare una sistemazione per i figli magari chiamando anche al telefono un amico per vedere se a bisogno, questo purtroppo non è concesso a un amministratore pubblico. Lo so è dura ma è questo il punto l’amministratore pubblico deve essere di esempio. Cioni lo è stato quando ha fatto arrestare chi lo voleva corrompere. Ma quanto si legge sui giornali, e quanto detto da lui stasera ne sminuiscono fortemente l’esempio.
Per fronteggiare la crisi, è stato proposto l’orario ridotto. Ora nelle condizioni in cui sono le famiglie non credo che sia la soluzione migliore. Mi sembra una soluzione che equivale a ridistribuire la miseria.
Non solo questa crisi viene pagata dai soliti noti che le tasse le hanno sempre pagate visto la ritenuta alla fonte.
Ma il rimedio rischia di accentuare il tumore perché si sta distribuendo la miseria.
E siccome la miseria non è spendibile nei negozi, a un minor reddito inevitabilmente ci sarà una minore spesa in consumi con evidente penalizzazione della quota di PIL che riguarda i consumi interni.
Ma non solo, siccome gli Italiani sono gente onesta e hanno già diminuito la quota che spendono in cibo per onorare i debiti e le spese delle varie bollette per servizi. Molto probabilmente la riduzione di reddito porterà anche ad aumentare le situazioni di insolvenza familiare ( il cibo non si può diminuire oltre una certa soglia).
Ci hanno sempre detto: che in Italia visto l’alto debito pubblico, a ogni punto di abbassamento dei tassi di interesse si risparmiano milioni di Euro, quale miglior investimento che ridare agli Italiani i loro soldi.
Come?
Semplice: settimana ridotta e paga piena che sarà a carico dello stato.
Infondo se gli Italiani consumano, il PIL aumenta, e lo stato incassa le imposte dirette e indirette dovute ad una maggiore espansione nella situazione attuale di crisi della base imponibile.
Non vorremmo pensare male, del tipo che: c’è già qualche banca disposta a finanziare le famiglie che momentanemente si trovano con un reddito ridotto. Perché sarebbe un ulteriore inganno verso i cittadini in quanto i debiti da capitale hanno la loro regola ferrea, che è quella: che il capitale va remunerato e il debito va restituito.
INSOMMA SIAMO DI FRONTE AD UN GOVERNO, CHE FA PAGARE A PANTALONE LE PROMESSE DEL PREMIER SU ALITALIA.
E IL SOLITO GOVERNO RI FA’ PAGARE AI SOLITI NOTI, LA SUA INCAPACITA’ DI AMMINISTRARE LA COSA PUBBLICA.
Auguri di Buon Natale a tutti.
Orrore, questa è la parola che di solito si usa di fronte ad immagini come quelle che oggi sono rimbalzate sui nostri video: gaza in fumo e fiamme, case e corpi sventrati, pianti, lamenti di dolore e di vendetta. Ero sceso a Pisa da poche ore, l’aereo che mi riportava veniva proprio da tel aviv, ero in terra santa da una settimana. Ho vissuto l’escalation in atto, quando sono arrivato a Gerusalemme la scorsa settimana la situazione era “normale”, nessuno avrebbe pensato cosa sarebbe accaduto, anche se di questa operazione si parla ormai da quasi sei mesi. Nel corso dei giorni qualcosa è cambiato, più controlli ai check points, più arresti, più messaggi di guerra dall’una e dall’altra parte, sino a questa mattina, l’inizio dell’attacco, una operazione preparata con attenzione di cui non si conoscono ancora le dimensioni e la durata. Ad ora è chiaro solo il primo bilancio delle vittime, sono 205.
Mentre, ero a Gerusalemme ho incontrato qualche amico, chiedendo una loro premonizione sulle future elezioni israeliane, le politiche di febbraio: il likud è il partito favorito, il partito laburista e kadima inseguono nei sondaggi, la distanza pare tuttavia abissale, sarà decisivo quello che accadrà nei prossimi giorni, in particolare il ruolo che barack candidato dell’avoda, ed attuale ministro della difesa, svolgerà nella risoluzione o amplificazione della crisi. Sono legato a quei luoghi e popoli da un profondo sentimento, notizie come quella odierna mi lasciano molto rammarico, ho avuto modo di vedere all’opera in MO la diplomazia internazionale, qualcuno dovrebbe ricordarsi del ruolo svolto dal nostro precedente ministro degli esteri in favore della pace e cercare di seguirne l’esempio.