In questi giorni mi sono fatto distrarre da altre cose e non ho aggiornato il taccuino sulla base degli ultimi commenti, come avevo anticipato. Ma per questo non mancherà né il tempo né le occasioni, soprattutto per quanto riguarda la novità Obama. Invece voglio utilizzare queste poche righe per dare sfogo ad alcune considerazioni che mi passano per la testa in queste ore. La prima riguarda il caso di Eluana Englaro. Provo un profondo senso di solidarietà per lei e per suo padre Peppino. Trovo piene di ipocrisia le posizioni critiche espresse da più parti sul pronunciamento della corte di cassazione e davvero inaccettabili le accuse di omicidio indirizzate di fatto verso il babbo di Eluana. Non mi avventuro nel campo delle disquisizioni sul piano dei principi, dell'etica e dei convincimenti più profondi sul senso della vita. Credo fermamente che la scelta di Peppino Englaro sia un atto di amore.Quante volte ci è capitato, direttamente o indirettamente, di fronte a situazioni di malati terminali o comunque in situazioni di gravissima compromissione della possibilità di vivere, di affermare al momento della morte "meglio così almeno ha finito di soffrire". A nessuno in quei momenti passa in testa l'idea di prolungare in modo forzato una vita che non è più una vita. Sulla base di questa semplice, forse troppo semplice dirà qualcuno, considerazione vedo tanta ipocrisia in posizioni che in realtà si preoccupano più di affermare principi o posizionamenti politici che non di riflettere con rispetto e voglia di comprensione su una storia che è comunque una tragedia per chi la vive direttamente.
Una seconda considerazione, secca e rapida, mi viene da fare sulla vicenda della Presidenza della commissione di vigilanza Rai. Come sappiamo si tratta di una figura che per ragioni di garanzia deve essere indicata e scelta fra i rappresentanti della minoranza. Così non è stato perché la maggioranza ha votato prescindendo dall'accordo necessario. Ora è tutto un gran discutere sulla onestà e credibilità di chi si è prestato a quel gioco, sulle colpe e gli errori di chi ha insistito nella sola candidatura di Leoluca Orlando, e così via dicendo con intere pagine di commenti sui quotidiani e con nuovi scioperi della fame annunciati. Scusate, ma di fronte a tutto questo tramestio di dichiarazioni, la domanda che mi ronza nella testa è: ma c'è proprio bisogno di questa commissione? È così importante? Davvero in tutti questi anni è servita a garantire nella Rai la stessa agibilità per tutti? O a migliorare la qualità dei programmi? Non so. Forse se ne protrebbe fare a meno. Chissà….però sono fuori linea.
Infine sui lavori della Camera di questa settimana. Tra i vari punti che saranno portati in aula c'è anche la mozione presentata da Veltroni e da tutto il gruppo del Pd sulle detrazioni fiscali sui redditi da lavoro dipendente e da pensioni, per affermare la priorità di dare un po' di ossigeno alle famiglie e redditi più bassi, che potete leggere nel sito. Si tratta di una buona iniziativa che bisogna far conoscere e soprattutto bisogna sostenere poiché le preoccupazioni e le difficoltà prodotte dalla crisi economica hanno un impatto pesante e crescente sulla vita di tutti i giorni di tante, tante, persone.
1 Commento
Caro Paolo sono d’accordo con te che la commissione Rai non garantisce praticamente nulla. Pero’ che si debba mandar giu` che in questa nostra democrazia limitata per una carica riservata all’opposizione ci si possa permettere un blitz come quello di Villari mi sembra un ulteriore sconcio. Un premier che non sopporta le critiche della televisione di stato, che, in quanto tale, ha il dovere di sottoporre a critica tutti i poteri e lo fa troppo poco, e` sopportabile in una democrazia? Usque tandem?
Buon lavoro, io sono un po’ sconfortata