Evviva !!
Barack Obama è stato eletto presidente degli Stati Uniti sulla base di una spinta di grande partecipazione e con l'ampio consenso delle generazioni più giovani. Ha vinto la speranza di Obama, un antidoto nei confronti della cultura della paura e della diffidenza verso l'altro. Ha vinto la domanda di cambiamento. Speriamo che tutto ciò influenzi anche la realtà italiana.ll dibattito politico delle ultime ore dimostra che quando si sviluppa un forte movimento nel Paese questo fa opinione e rende più efficaci anche le iniziative dell'opposizione parlamentare. La discussione che si è aperta nel centrodestra, sulla inopportunità di proporre misure di riforme dell'università attraverso decreto e sulla esigenza di recuperare un confronto serio con le opposizioni, è un fatto interessante che smentisce chi pensava che le manifestazioni non avrebbero cambiato nulla. Certo da qui a dire che c'è una novità sostanziale ce ne corre. Però………Tuttavia non è divertente tutto questo dichiararsi sostenitori di Obama da parte di esponenti del centrodestra? Fino alla disinvolta affermazione del ministro Frattini secondo cui "in fondo Obama dice e fa le stesse cose di Berlusconi". Chissà quali sorprese ci riserveranno le prossime ore: magari un'impennata nei consumi di ceretta scura …
Venendo ai temi locali ho letto l'intervista al Tirreno di Carlo Scaramuzzino. Lascio da parte le considerazioni sulle manovre e sulle alleanze politiche nel campo della sinistra perchè non vi vedo niente di nuovo anche se rispetto l'autonomia e la ricerca di una via d'uscita dalla crisi che attanaglia la sinistra radicale. Mi preme, invece, riprendere e discutere la scelta di votare contro il piano di recupero delle caserme che Scaramuzzino definisce "un progetto di trasformazione-privatizzazione di beni pubblici di pregio, a vantaggio dei militari e dei costruttori, senza significativi benefici per la collettività". C'è in questa affermazione un riflesso di tipo ideologico che è estraneo alla cultura di governo propria della lunga tradizione amministrativa della sinistra italiana. Soprattutto in Toscana e nelle regioni "rosse". E per i termini usati assomiglia più alla storia di Democrazia Proletaria che non a quelli, pur sempre critici, dei verdi. Infatti il presunto elemento speculativo non è individuato nell'aumento dei volumi, che non c'è, ma è riferito al possibile intervento privato, che è "comunque speculativo"anche se si tratta di recupero e riuso. Mi chiedo, e domando a Scaramuzzino e anche al centrodestra che ha votato contro alla cosiddetta "speculazione a vantaggio dei militari": ma non è un beneficio per la città sviluppare la sua economia turistica con la realizzazione di nuovi percorsi sui lungarni possibili solo con la nuova porta d'ingresso nella Bechi Luserna? Non è un'esigenza per il sistema museale pisano, a cominciare dal nuovo museo delle navi romane agli Arsenali Medicei, avere il supporto di una infrastrutturazione di servizi adeguata? Non è un vantaggio per il quartiere di Porta Nuova il decongestionamento del traffico? E infine non è positivo per Pisa che si creino nuove opportunità abitative nel centro storico esplicitamente indirizzate verso le famiglie? E' forse meglio un mercato immobiliare totalmente condizionato dalla convenienza degli affitti agli studenti? Ho l'impressione che la sinistra più o meno radicale cerchi nuove motivazioni inseguendo impulsi e motivazioni minoritarie. Non è la strada migliore per costruire una effettiva credibilità nel governo locale.
In ultimo una informazione sulla questione dell'ippica e della crisi che attraversa il settore, in particolare nella realtà pisana. Per quanto riguarda i problemi denunciati dall'Alfea con i tagli alle corse previste a S.Rossore stiamo predisponendo una interrogazione parlamentare e abbiamo proposto come Pd un emendamento che chiede un intervento immediato con un finanziamento di 32 milioni all'Unire. Un analogo emendamento lo ha presentato la Lega Nord con una cifra di 25 milioni. Ci sono tutte le condizioni, se c'è la volontà del governo, di dare una bella boccata d'ossigeno al settore. Lo vedremo nelle prossime ore quando si voterà alla Camera la conversione del decreto legge n°149. Ma è evidente che è altrettanto necessario avviare un processo di profonda riforma per rilanciare l'ippica italiana ed è tempo di guardare concretamente all'ipotesi di una completa rivisitazione del ruolo e dei compiti dell'Unire.
2 Commenti
Commento solo su quello che dici, Paolo, a proposito dell’Universita`. Ti do ragione, il movimento ha indotto il governo a piu` miti consigli, non a caso dopo la pacifica manifestazione di giovedi scorso, dopo che l’infiltrazione (di cossighiana memoria) fascista il giorno prima non aveva portarto lo sconquasso previsto. Ma ha ragione Anna Finocchiaro quando ricorda che la 133 e` legge e nessuno dei tagli previsti per scuola ed universita` e` stato ritirato o corretto. Si tratta di battere e battere. Sulla riforma dei concorsi proposta dai 10 punti di Luciano Modica c’e` l’accordo almeno parziale di professori ordinari “di destra” che pero` hanno a cuore il merito scientifico. Anche il senatore Valditara sembra condividere. I tagli sono drammatici, ma se almeno si tornasse indietro sul turn over, sarebbe una bella vittoria. Dateci dentro su tutta la linea, ma su questo punto (su cui si basa il futuro degli studenti migliori) in particolare .
Caro Paolo,
mi unisco ai festeggiamenti per la vittoria di Obama, con alcune piccole riflessioni: in primis il neo presidente ha saputo, in maniera maggiormente marcata rispetto a McCain, caratterizzare un filo diretto con la gente. Condivido l’analisi che vede nel candidato democratico un approccio politico moderno, dinamico e progressista, a partire proprio dal linguaggio: semplice e diretto. Il grande merito di Obama è a mio avviso l’aver saputo smontare l’uso immorale e strumentale della paura apparente, rinnovando la fiducia della gente per la politica e soprattutto per il cambiamento. È in gioco un nuovo corso rispetto all’era di Bush: il cambiamento ci sarà e riguarderà reddito, finanza, occupazione, sanità, istruzione e politica estera. Speriamo che sia di buon auspicio anche per il riformismo italiano.
Mentre, per quanto riguarda il commento all’intervista a Carlo, non avendola letta ed avendo in gioventù militato in dp, preferisco astenermi dal commentare, pur riconoscendo nella tua visione spunti molto interessanti e decisamente necessari. Condivido l’utilità di una maggiore responsabilizzazione da parte della sinistra extraparlamentare, in funzione non solo di futuri accordi ed alleanze ma di un cambiamento di cui noi tutti dobbiamo farci portatori.
Infine, la crisi dell’ippica, è una crisi che ci riguarda direttamente, l’industria dei cavalli è parte integrante dell’economia e della cultura della nostra città, occorre un impegno forte da parte del governo, la politica dei tagli indiscriminati non è accettabile quanto quella delle piccole promesse, poi non mantenute. A caval donato non si guarda in bocca, forse ma questa volta sarebbe opportuno capire che il centro destra non dona cavalli ma solo tanti problemi e pericoli ….