Oggi Roma è stata invasa da una nuova grande manifestazione contro il decreto Gelmini. Centinaia di migliaia di persone hanno risposto all’appello sindacale e nelle stesse ore tante altre manifestazioni si sono tenute in molte città italiane. Ieri davanti a tante prefetture si sono tenuti presidi organizzati dai sindacati di polizia per protestare contro i tagli alle politiche per la sicurezza. Ieri alla Camera la maggioranza di centrodestra era attraversata da un insolito nervosismo. Tutto questo significa qualcosa? Penso e spero di si, anche se è necessario far emergere insieme alla protesta i contenuti propositivi. Per questo abbiamo messo nel blog i dieci punti della proposta del Pd sull’università. Ma non basta. La questione principale per i prossimi mesi, come evidenziato anche dagli interventi di Domenico, Silvia e Francesca, sarà quello di riuscire ad indicare una piattaforma riformista in grado di intercettare e sviluppare una parte rilevante del movimento di queste settimane.
Oggi ho anche partecipato all’assemblea degli autoconvocati sulla legge elettorale per le europee. La riunione è stata molto positiva e ha registrato una forte convergenza tra le posizioni di Veltroni, Casini, Di Pietro, D’Alema e di tutti i presenti. L’obbiettivo è quello di fare una battaglia decisa e chiara in difesa del diritto-potere degli elettori di incidere nella scelta dei candidati-eletti. Per questo nella situazione attuale non è accettabile la soppressione del voto di preferenza, cosa che, invece, sarebbe possibile con i collegi uninominali in un contesto diverso. Invece l’obbiettivo di Berlusconi è solo quello di consegnare interamente nelle mani dei vertici dei partiti la scelta dei parlamentari europei. Così come non è accettabile nella elezione di un parlamento che ha la sua funzione essenziale nella rappresentanza e non nella governabilità introdurre una soglia di sbarramento superiore al 3%. Su queste posizioni c’è stata una condivisione piena ed è stato sgombrato il campo da tante polemiche strumentali. In questo quadro la responsabilità del centrodestra è ancora più grave proprio perché ha tentato di imporre con una logica di maggioranza una legge che riguarda le regole del funzionamento della democrazia. Meno male che il Presidente della Repubblica è intervenuto in modo appropriato ed efficace. Ora vedremo se gli appelli, lanciati da esponenti della maggioranza, volti a dire che “le regole si fanno insieme" sono veri o falsi.
Voi che ne dite?
3 Commenti
Tutto vero, tanto che la legge e` tornata in Commissione perche` anche a destra hanno capito che non era possibile. Vedremo come andra` a finire.
Quanto alle proposte firmate da Luciano Modica a nome del partito, mi paiono condivisibili. Il presidente del consiglio e` stizzito, non sopporta che si veda che meta` dell’Italia non e` con lui.
Ma se non cambia la finanziaria saremo presi per asfissia.
Sono d’accordo con quello che lei dice e soprattutto con lo spirito che sta dietro le sue parole: c’è bisogno di dare una prospettiva politica a tutte le persone che in queste ultime settimane e mesi stanno riprendendo possesso della propria opinione. Credo infatti che, da parte della destra, si sia abusato della cosiddetta opinione pubblica e credo che il pubblico più attento cominci a sentirsi offeso (nel senso che diceva oggi Scalari nel suo editoriale).
Ora tutte queste persone hanno bisogno di confrontarsi su proposte politiche che spieghino quale scuola se non questa (né quella Gelminian-Gentiliana), quale stato, quale sistema economico si possono fare e come si può creare consenso sulla volontà di costruire una società sicura e solidale, serena e riformista…
C’è nell’aria un profumo nuovo e positivo che guarda al cambiamento. Certamente molto dipenderà dall’esito delle elezioni americane ma noi, democratici di qui, dobbiamo fare il possibile perché questo profumo non si attenui e tutte le persone che si stanno impegnano per il loro futuro non tornino nelle loro case e continuino, con noi, ad occuparsi della cosa pubblica.
Io sono ottimista.
Sabrina
Io dico che è vero o che dovrebbe essere vero: le regole si fanno insieme, in un Paese normale. E in un paese normale, in Democrazia, ci si confronta con chi ha opinioni diverse e magari si ascolta, chissà che non portino un contributo i milioni di uomini e donne giovani e non che hanno riempito l’onda in queste settimane e che si sono “battute” per la pace negli anni scorsi.
Da noi di normale c’è ben poco ma qualche segnale positivo si riesce a scorgerlo anche da noi e, se si guarda malignamente, anche in tv: il Presidente del Consiglio ha detto, come sempre, che lui va avanti sulle riforme e contemporaneamente, come sempre, ha detto che bisogna aspettare per la riforma dell’università. Oggi Formigoni ha detto che bisogna ripensare le riforme di scuola e università. Gelmini e Berlusconi hanno detto che le loro azioni sono in linea con il pensiero di Obama.
Se si continua così ci si crede davvero che un altro Mondo è possibile e che l’America apra la strada a una nuova era! Speriamo….
L’impegno civile di tanti deve continuare tanto più ora che sembra ci notino!