Ripensando alle discussioni avvenute alla Camera in questa settimana le cose più importanti sono tre, ma non sono certamente esaltanti.
Una l’ho già commentata: è quella della mozione leghista, votata dalla maggioranza, sulle classi differenziate per i bambini stranieri. Di fronte alle nostre obiezioni gli esponenti del centro destra, anzi delle destre, hanno ripetutamente detto che loro non sono razzisti ma che siamo noi, la sinistra, che strumentalizziamo. Fa piacere vedere, nel dibattito che si è aperto in questi giorni, che il Vaticano giudichi razzista quella decisione. Però: tutto questo non c’entra niente con il “Dio, patria e famiglia”sbandierato da Tremonti e da tutto lo schieramento di Berlusconi da mesi e mesi ?
Poi c’ stato il tentativo del Ministro Brunetta, ripetuto in commissione e in aula, di rimettere in discussione la legge 104 sui permessi ai parenti dei disabili. E meno male che su questo punto, grazie ai vigorosi interventi di Livia Turco e di altri deputati delle opposizioni, si sono aperte contraddizioni nella maggioranza che hanno portato ad una sospensione del percorso di approvazione del provvedimento. Ma anche questo accanimento contro i più deboli è significativo. Dice Brunetta che ci sono dei furbi che usano impropriamente i permessi previsti dalla legge e ne abusano. Ma allora si colpiscano gli abusi attraverso adeguati controlli. Cosa c’entra rimettere in discussione una conquista di civiltà come la legge 104 ?
In ultimo il dibattito in prima commissione sulla riforma della legge elettorale per il Parlamento Europeo. Si tratta di regole e, dunque, il metodo dovrebbe essere quello di ricercare il massimo confronto e la più larga condivisione, così come da “tutti” auspicato. In particolare da molti commentatori e notisti della politica che da anni impartiscono lezioni al centrosinistra dalle prime pagine di molti quotidiani. Invece Berlusconi vuole questa riforma per mettere le braghe alla sua maggioranza, soprattutto a An, per fare il partito unico del Pdl senza condizionamenti come il gioco delle preferenze. Per questo il centrodestra propone l’abolizione del voto di preferenza e l’introduzione delle liste bloccate anche per le europee, con una soglia di sbarramento del 5%. Nel dibattito in commissione non c’è stata, da parte della maggioranza, nessuna volontà di accettare un confronto costruttivo. Finora hanno respinto sistematicamente tutti gli emendamenti delle opposizioni che proponevano soluzioni volte a rafforzare il rapporto fra gli elettori e i loro rappresentanti; e anche quelli che puntavano ad aumentare le candidature delle donne o il riequilibrio di genere. Lunedì riprendiamo il lavoro ma la mia opinione è che se permane questa chiusura conviene alzarsi e denunciare apertamente la miopia e l’arroganza che caratterizza questa maggioranza. Ma, a proposito, dove sono i Mieli e i Panebianco di turno che hanno tanto pontificato sul fatto che “le regole si fanno insieme”? Perché non scrivono niente?
1 Commento
Anche alle formiche se dai del tascabile si incazzano,
la vicenda purtroppo è tragicomica, inizio l’antefatto citando le parole riportate dal corriere dette da Baffino “Ci siamo sentiti rispondere da parte di quell’energumeno tascabile che è il ministro Brunetta che ci sono degli abusi. Ma se ci sono degli abusi bisogna colpirli senza cancellare i diritti. Con la sua virulenta campagna contro tutto ciò che è pubblico, Brunetta rischia di colpire beni pubblici essenziali e di fare di tutta l’erba un fascio».
L’analisi è oggettivamente inconfutabile, e già esposta persino in questo blog.
Tolta la pennellata dell’energumeno tascabile, che prima di tutto non mi pare davvero offensiva non fosse altro per il fatto che probabilmente S.E il Ministro non si è mai misurato, oppure, si vede alto e bello ……..comunque.
Per par condicio ho nominato Massimo D’Alema con lo pseudonimo con cui è più conosciuto ovvero baffino (tra l’altro tale nomignolo è attribuito anche ad altri esponenti del PD che hanno la stessa caratteristica, compreso l’autore di questo blog). Insomma, non mi risulta che nessuno sentendosi apostrofare come baffino abbia dato in incandescenza lanciando minacce, invettive ed offese personali. I nuovi governanti non accettano neppure questo, per loro tutto è giustificato dal voto elettorale, tanto che il neo Ministro ha risposto, alla critica di D’alema-baffino, dando del razzista all’esponente del PD. Ora, razzista è realmente un offesa (non mi pare che ne energumeno e tanto meno tascabile siano termini offensivi) ed anche molto pesante perché implica un comportamento eticamente sbagliato e legalmente punibile, sul razzismo invece, non si scherza illustre ministro.
La poca serietà della politica è proprio nella terminologia usata dall’attuale ministro, in questo diffuso non rispetto del dissentire e criticare. La perfidia di Sua Eccellenza il Ministro di puffolandia non sembra avere confini, si permette persino di dire che l’uomo con i baffi è uscito di senno, cito per non incorrere in errori: evidentemente la mancanza di potere gli ha fatto perdere la testa.
In un sistema democratico chi vince governa e gli altri fanno opposizione, l’opposizione è un potere meno forte della maggioranza ma pur sempre reale, vedi roma il 25 pv (giuro non gufo, ho fatto i dovuti scongiuri prima di scrivere).
Invito quindi, gli amici di questo blog, da buoni toscani, a trovare una giusta invettiva per il ministro tascabile (tra l’altro si dice che quando parla da sotto il leggio, gli venga chiesto di alzarsi e lui risponda sono già in piedi … anzi in punta). grazie