A Milano un ragazzo di colore ucciso a bastonate, a Caserta strage d'immigrati: ecco le conseguenze dell'esasperazione della paura. Gravi e ingiustificabili le responsabilità della destra. Intanto nel PD prosegue la logica di gruppi, correnti e cordate …
In tanto grigiore, due buone notizie: "l'anagrafe pubblica degli eletti", strumento importante per contrastare l'antipolitica. E Francese eletto segretario della Camera del Lavoro di Pisa. Complimenti Gianfranco e buon lavoro.
Scusate il ritardo ma questa settimana è stata pesante. Lunedì ero a Napoli per una riunione del Pd campano sulle prossime elezioni amministrative. Da martedì’ a giovedì sera a Roma per gli impegni parlamentari e di partito, e poi a Milano per l’assemblea degli amministratori del nord.
A Roma ho anche partecipato con Emma Bonino alla iniziativa per l’istituzione dell’ "Anagrafe pubblica degli eletti” a cui ho portato l’adesione del Pd. Si tratta di una cosa importante per combattere l’antipolitica e la sfiducia verso le istituzioni attraverso il potenziamento degli strumenti di trasparenza dell’attività pubblica (vedi anche la notizia del 20 settembre pubblicata su questo sito). E sempre a Roma mi è arrivata una buona notizia pisana: è stato eletto a grandissima maggioranza segretario della camera del lavoro un Francese, romano, operante a Pisa. Sarà l’effetto della globalizzazione ? Buon lavoro e in “bocca al lupo” Gianfranco! E un grazie a Paolo Graziani, per quello che ha fatto a Pisa e per quello che farà a livello regionale.
Ma tornando alle cose fatte la riflessione che mi passa per la testa pensando alle riunioni di Napoli e Milano è che per il Pd non è un buon momento. Certo vi sono i segni di una ripresa di vitalità: le feste, il tesseramento è partito quasi ovunque, si moltiplicano le iniziative in preparazione della manifestazione del 25 ottobre. Però permane una logica di gruppi, di correnti e di cordate che non è positiva e rischia di condizionare e compromettere il lavoro di costruzione del partito e anche l’uso delle primarie. Per quanto mi riguarda cercherò di porre con forza l’esigenza di un cambiamento ed è giusto che se ne discuta. Proprio perché vi sono in giro tante energie che possono rilanciare il progetto del Pd e sarebbe invece un errore pensare che lo spirito del 14 ottobre non sia più recuperabile.
Infine devo confessare la mia inquietudine per gli episodi di questi giorni. L’uccisione a bastonate del ragazzo di colore a Milano e la strage di immigrati –e non solo- attuata dalla camorra nel casertano. Altro che decreto per la sicurezza ! Il tema è dove porta l’esasperazione della paura. L’impressione è che anziché rafforzare l’idea della sicurezza collettiva cresca la violenza e la “giustizia fai da te”. Forse esagero, ma certe spinte alla diffidenza e all’odio razziale certamente non spingono nel senso della convivenza. E qui la destra italiana porta responsabilità gravi e ingiustificabili.
2 Commenti
Forse e’ il caso di domandarsi dove e’ finito l’antirazzismo che pensavamo di aver coltivato, perche’ anche io sento inquietudine e preoccupazione, ed intravedo il rischio che la cultura dell’accoglienza e del rispetto della diversita’ come fattore di ricchezza sia finita assieme a tante altre cose, che abbiamo pensato potessero rimanere patrimonio della nostra identita’ (come se fossero iscritte nel DNA) abbandonandole a se stesse (o peggio alle sinistre radicali, che le hanno strumentalizzate facendo, se possibile, ancora piu’ danno).
Tristemente… amaramente …(parafrasando Albanese) ci rendiamo conto tardi che queste sono conquiste culturali che hanno bisogno di essere curate di continuo affinche’ la loro linfa vitale possa alimentare una coscienza diffusa e universale.
Cosi evidentemente non e’ stato e penso che il governo attuale sia espressione di questo fallimento.
Non dico che abbiamo aperto noi i vasi di pandora (anche se in alcuni casi ci sarebbe da discutere, riforma della scuola in primis), ma temo che non abbiamo vigilato a sufficienza per far si che questi vasi non venissero rovesciati.
Ma non tutto e’ perduto, abbiamo ancora energie, dobbiamo tirarle fuori e poi …abbiamo detto che ci rimane di ripartire dal territorio come sapevamo fare (nella cultura cattolica ma anche in quella di sinistra), ma lo dobbiamo fare con lungimiranza, e in questo credo che il tuo incarico nazionale rivesta una importanza cruciale.
Se le nostre amministrazioni continuano a seguire la pancia dei cittadini e rinunciano a tracciare percorsi (la sicurezza e’ l’esempio piu’ lampante, ma non e’ l’unico), a dare prospettive piu’ ampie ai bisogni immediati ed emergenti, in una parola a costruire una politica vera, beh allora non meravigliamoci se poi nei passaggi elettorali le prendiamo di santa ragione, perche’ i nostri avversari manovrano e creano bisogni e paure irrazionali per poi dare risposte semplici quanto inconcludenti, che hanno il pregio di sembrare semplici.
Ho invece l’impressione che le nostre amministrazioni siano terrorizzate al pensiero di non assecondare le pulsioni e l’emotivita’ spesso creata ad hoc dalle campagne martellanti della destra.
Pensiamo davvero che un’ordinanza antiborsoni sia una risposta da amministratori che hanno capito la complessita’ del fenomeno immigrazione?
Ritorniamo nei bar, nelle piazze, al mercato e rimettiamoci a parlare con la gente, ma senza far promesse, piuttosto ascoltando e cercando di fare emergere da questo ascolto una visione, uno spazio di relazione su cui riscostruire il senso della societa’, e poi lavoriamoci.
E’ faticoso, e forse non lo sappiamo piu’ fare con l’entusiasmo di una volta.
Ma non e’ forse questo il primo passo per una inversione culturale, per costruire un partito radicato?
Vorrei che tu mi dicessi che mi sbaglio, che tu ci potessi raccontare di realta’ che vedi capaci di creare luoghi e modi per quest’ascolto e non prese nella corsa a giocare alle primarie senza aver costruito le basi di questa sfida culturale.Sarebbe un segno di speranza, e una spinta ad un rinnovato impegno.
A proposito dell’ordinanza antiborsoni, avete visto il volantino della manifestazione che hamno fatto i senegalesi sabato scorso?
E` complicato, perche` la legge dello stato proibisce la vendita di prodotti contraffatti e i comuni devono applicare la legge, non si puo` invocare l’immunita` in nome dell’antirazzismo. Viene pero` da chiedersi perche’ non si e` altrettanto solerti nel reprimere chi evade le tasse non dando scontrini fiscali, o chi svillaneggia i senegalesi “abusivi” tirando loro addosso acqua o calpestando cio` che vendono. Anche le razzie di roba contraffatta all’alba ci fanno pensare male. C’era un vecchio discorso di pagliuzza e di trave.
Pero` la risposta e` difficile. E nulla puo` scusare nel nostro partito un atteggiamento anche solo accondiscendente nei confronti dello spirito di intolleranza che vige in Italia, fomentato ad arte da questo governo, ma certo non da esso creato.
C’e` bisogno di cultura. Bisognerebbe far capire la differenza tra un pensiero che parte da un problema complesso cercando di ridurlo a un certo numero di problemi piu` semplici, cosa tipica del pensiero scientifico, e il pensiero che banalizza riducendo tutto a luogo comune.
A quando un’iniziativa di discussione su questi temi?
Ringrazio Antonio per le sue riflessioni.