Mi ero proposto di scrivere del federalismo. L'ho fatto con un articolo per Il Tirreno che è riprodotto integralmente sul sito. Semmai fatemi sapere cosa ne pensate. I
nvece a proposito dei commenti sul blog mi sembra utile rilanciare alcuni degli interrogativi posti nei giorni scorsi. Soprattutto sulla "malattia". Io penso che l'Italia sia un Paese con una grande crisi di prospettive: sul piano della competitività economica (e qui i ritardi e gli scompensi nel campo della scuola, della formazione, della ricerca, sono esiziali), della demografia e della miopia con cui si affrontano le questioni dell'immigrazione, della totale mancanza di un discorso di fiducia sul futuro del Paese che muova da un’analisi seria e cruda della realtà. Ma ciò non riguarda solo la politica e i politici. E' la cultura prevalente degli italiani, ispirata e dettata dai modelli di consumo, che è sempre più portata a rifiutare un ragionamento sugli interessi generali e a inseguire le soluzioni più rapide e vicine ai propri interessi. Bisogna essere furbi e saper pensare a se stessi. Ecco io credo che Berlusconi sia bravo a rappresentare tutto questo…e non lo votano turandosi il naso. Vedo bene che oggi la maggioranza degli italiani sta con lui perché pensa di aver trovato la soluzioni per i propri problemi. Ma da qui a dire che le riforme che il suo governo sta varando rispondono alle esigenze del paese ce ne corre. Anche perché una riforma non è buona solo perché si chiama riforma. Bisogna vedere, oltre all'annuncio, i contenuti. Per esempio ho trovato ottimo l'articolo di Concita De Gregorio su l'Unità di ieri intitolato "Governare col trucco". Leggetelo (lo trovate in allegato). E con questa citazione mi salvo dalla tentazione di entrare in tutti i singoli argomenti dell'attualità politica. Quello che voglio dire è che non si possono assecondare le posizioni di Berlusconi solo perché hanno sondaggi favorevoli e consensi diffusi. Invece il lavoro più utile e positivo da fare è semmai quello di scavare di più sulla cultura, la mentalità e le aspirazioni degli italiani, per cercare almeno di inserire un po’ di senso critico. La malattia va combattuta, così come le sue espressioni. Anche quelle che ci riguardano.
6 Commenti
“E’ la cultura prevalente degli italiani, ispirata e dettata dai modelli di consumo, che è sempre più portata a rifiutare un ragionamento sugli interessi generali e a inseguire le soluzioni più rapide e vicine ai propri interessi. Bisogna essere furbi e saper pensare a se stessi.”
Se la cultura del paese è questa…… la domanda anche se può sembrare banale è “perchè?”
Berlusconi è lo specchio del paese, e viene votato senza turarsi il naso, allora si che siamo messi maluccio, da una parte c’è l’uomo camaleonte che si adatta alla platea che trova va alla festa dei giovani di AN ed elogia i miti del Fascismo, va alle conferenze di Confcommercio e dice ” quello che va bene a voi va bene al paese”.
Di qua c’è una classe politica stagna prigioniera del proprio pragmatismo che spesso è solo cinismo. Una classe dirigente incapace di progettare una visione di paese moderno e integrato in Europa, sembra che il CS sia sempre sotto assedio e sia incapace di anallizzare il perchè,è chiaro che se non si trovano le cause dei problemi non è possibile neanche individuare la giusta strategia alla risoluzione degli stessi, e allora si subisce l’assedio del rivale.
Nella situazione data le riforme come lei sostiene vanno analizzate nel merito ed eventualmente va detto chiaro che cosa non va per noi. PERCHE’ IN QUESTA SITUAZIONE DOVE SIAMO ALL’OPPOSIZIONE QUESTO E’ IL NOSTRO COMPITO DI OPPOSIZIONE RESPONSABILE.
Ma questo è quello che siamo costretti a fare nella situazione data, e non risponde a nessuna domanda sul fatto del perchè siamo all’opposizione o meglio del perchè per ben due volte il CS è andato al governo per il rotto della cuffia ed è caduto sotto il fuoco amico.
SE il PD fosse un impresa la domanda giusta per attuare una strategia sarebbe quello di non concentrarsi sul 30% del mercato che già detiene, ma quello di domandarsi “perchè il 70% del mercato non compra i miei prodotti?” ( P.Druker insegna in merito).
Forse è questo il messaggio di Alfredo Reichlin e del suo articolo dal titolo ” il Pd al tempo dei Barbari” scritto su L’Unità nel mese di Luglio, lo potete leggere a questo indirizzo.
http://partitodemocraticobientina.wordpress.com/2008/07/02/il-pd-al-tempo-dei-barbari/
PS:
Ho notato che gli allegati non sono leggibili perchè sono un formato exe che non apre niente.Non so se è solo un problema mio o è un problema di sever.
“L’individualismo imposto dalla globalizzazione ha sradicato i movimenti di massa e ha reso inservibili le categorie politiche e sociali con cui pensavamo noi stessi e gli altri: se le grandi narrazioni collettive sono finite, la vita del soggetto acquista la stessa drammaticità della storia del mondo. Abbiamo bisogno di un nuovo paradigma per capire il presente e, soprattutto, per rivendicare i nostri diritti.” (A.Touraine)
Estratto dal saggio “La globalizzazione e la fine del sociale”.
Per Domenico: ho provato ad aprire l’allegato da diverse postazioni e sono sempre riuscito a leggerlo regolarmente. Non so perchè dal tuo computer lo legga come formato exe. In realtà è un semplice pdf. Chiedo cortesemente agli visitatori di farmi presente se hanno problemi a leggere gli allegati contattando questa mail: f.paletti@polis.pisa.it. Grazie, Francesco Paletti
@ Francesco Paletti
OK, il problema è Opera, con Firefox tutto Ok.
Ho letto l’articolo di Concita De Gregorio.
Qui le riflessioni non possono esimersi da una critica sul fatto che il CS è andato al governo per ben due volte cavalcando anche il conflitto di interessi di Berlusconi e per ben due volte non ha fatto niente.
E’ inutile che Bersani si arrabbi in merito come ha fatto ieri sera a Ballarò, lui c’era era li come glia altri.
Purtroppo più che a un trucco assistiamo ad una truffa………. che consiste in una bella invasione di campo, iniziata con le ultime elezioni dove cavalcare l’anticomunismo non avrebbe pagato il CD e allora Tremonti fa uscire il saggio “ la paura e la speranza” che viene descritto dall’onorevole G. Melandri ( e non solo visto che gli sono state dedicati intere trasmissioni)“ interessante e sul quale si potrebbe discutere, ma non è il programma del CD.” e questo in piena campagna elettorale durante la trasmissione di porta a porta ( faccio notare che G. Melandri non è una sprovveduta in politica).
Quindi oggi di che meravigliarsi se i truffatori fanno passare per “economia sociale di mercato” il salvataggio di Alitalia, perchè meravigliarsi se viene sbandierata l’Italianità ad intermittenza ( dura solo 5 anni), che è figlia dell’Italianità di D’Alema Bersani quando le carte di Alitalia le visionava De Benedetti……….Ieri sera a Ballarò il CD si è potuto permettere di dire che Colaninno è Amico del CS e non loro, ma che loro per il bene dell’Italia non guardano al colore degli imprenditori.
La cosiddetta “ economia sociale di mercato” è economia dei paesi Socialdemocratici quindi una visione della società che dovrebbe essere nostra……… ma lo è? Vede onorevole se guardo il forum della festa del PD sul tema dove era presente Morando e altri esponenti delle COOP il dubbio mi viene e i dubbi li ho scritti qui – http://partitodemocraticobientina.wordpress.com/2008/09/09/l%E2%80%99italia-dei-cittadini-l%E2%80%99economia-sociale/ – QUINDI OGGI NON MI MERAVGLIA SE GLI ITALIANI SI ACCONTENTANO DI METTERE LA SPAZZATURA SOTTO IL TAPPETO, E SI ACCONTENTANO VIVENDO ALLA GIORNATA SE NON ALTRO PER IL MOMENTO L’AMBIENTE E’ SICURAMENTE PIU’ ESTETICO DI COME ERA PRIMA.
Per combattere una battaglia e trascinare l’esercito bisogna essere credibili, altrimenti fra il populismo Berlusconiano e la Retorica Platoniana, la gente comune sente più vicino a se chi parla come mangia e da per scontato che tanto fino ad oggi uguali sono, certo chi più e chi meno ma queste sono sfumature che il popolo è disposto a vedere quando la pancia è piena stato in cui tutti si è propensi a filosofeggiare. Vedremo come andrà il tesseramento del PD per ora noto che non c’è a livello nazionale neanche l’ombra di un minimo di pubblicità in merito, con lo sconforto e la solitudine di chi apre le sezioni e cerca di dare risposte a chi viene in sezione e qualche domanda la pone.
PS: Sia chiaro che io so benissimo che lei da sindaco di Pisa ha fatto il Sindaco che come dicevano i Greci è “colui che cura gli interessi della città”. Quindi le mie riflessioni non sono affatto un giudizio su di lei e sul suo operato. Ma mi rivolgo a lei in qualità di esponente del mio partito. Certo il mio punto di vista è quello dell’uomo che oltre ad essere un cittadino democratico è anche imprenditore, e il punto di vista di un imprenditore che quando sbaglia si deve obbligatoriamente domandare “ dove ho sbagliato” ed è solo dall’individuazione dell’errore che può tentare di andare avanti correggendolo individuando una strategia che inverta il Trend. Da domani sono fuori dall’Italia fino a mercoledì e non credo di avere la possibilità di collegarmi in rete, se ci saranno risposte le leggerò quando rientro.
Cerca di essere furbo” è in fondo il primo consiglio di vita che una madre e un padre danno ai loro figli. E’ insito nella nostra natura, in questo caso di italiani. Sono sempre gli altri che sbagliano, gli altri che passano avanti, che non pagano le tasse… In realtà aspettiamo la cura per una malattia che nessuno pensa di avere. Ognuno di noi, se può e quando può, cerca la strada, e a volte la trova, più facile e più semplice. Non importa se costa, non solo in termini economici ma anche etici, è il risultato immediato che conta, raggiungere il proprio obiettivo… che importa il danno che faremo all’interesse collettivo, al famigerato bene comune. Il senso di responsabilità verso gli altri è un segno di civiltà che la nostra società sta perdendo. Non condivido però l’idea comune che siamo tutti rincoglioniti dalle tv di Berlusconi e dai suoi abracadabra. In una società superficiale è la superficialità che viene premiata, la politica delle banalità e dell’ovvio. Si fa presto a cavalcare un’onda di insoddisfazione “ nella pubblica amministrazione tutti fannulloni”, e diciamocelo pure con franchezza chi di noi non ha avuto a che fare con i disguidi burocratici ma da qui a generalizzare ce ne passa. Il male della destra? la generalizzazione. Il nostro male la stessa generalizzazione , con punti di vista opposti e diversi. Ma un governo con questi livelli di consenso é da discutere o da temere ? Noi vogliamo continuare a credere che abbiamo perso a causa solo di una precedente coalizione litigiosa e inaffidabile e continuare a stare a guardare dalla finestra un paese che cambia, perdendo la sua identità valoriale e la sua tradizione socio-economica? Possiamo in questo partito cominciare a prenderci anche delle responsabilità e dire che abbiamo fatto noi degli errori e cominciare ad avere la consapevolezza che in questo paese sono le lobby bancarie, industriali,le categorie professionali ed economiche che dettano l’agenda politica e quello che dobbiamo fare, non scrivere e pensare, ma fare, è trasformare questi corporativismi in elementi di spinta positiva e non di freno per consumi ed economia. Ritorno sempre sul mio concetto che per cambiare bisogna che qualcuno indichi a questo paese, con l’esempio, la strada migliore per tornare ad essere un paese competitivo, affidabile e in crescita.
Sandra