Li abbiamo sentiti nelle interviste televisive dire che non mettono le mani nelle tasche degli italiani quando hanno scritto chiaramente nella manovra triennale che le tasse aumenteranno
In queste ore sui giornali e sui telegiornali italiani stiamo assistendo ad un vero e proprio festival dell'ipocrisia. Il governo e la maggioranza che lo sostiene hanno dato vita ad una campagna propagandistica in grande stile sui provvedimenti varati negli ultimi giorni. Delle misure sulla sicurezza ho già scritto negli ultimo blog: si tratta di una operazione di facciata costruita su presupposti pericolosi, come quello di identificare e associare l'immigrazione con la criminalità e- peggio ancora- le etnie. Ma è ipocrita gridare all'allarme sulla sicurezza, all'attribuzione di nuovi poteri ai Sindaci e poi tagliare le risorse alle forze dell'ordine e alle politiche per l'integrazione.
Ancora più grave è la manovra economica varata da Tremonti e Brunetta. Qui siamo al trionfo della bugia. Li abbiamo sentiti nelle interviste televisive dire che non mettono le mani nelle tasche degli italiani quando hanno scritto chiaramente nella manovra triennale che le tasse aumenteranno, quando dicono che vogliono aiutare i settori più deboli e non prevedono nulla per il sostegno alle pensioni e ai salari, quando sostengono di voler mettere in sicurezza i conti dello Stato e introducono meccanismi che rilanciano l'evasione fiscale. Ma mi fermo qui perchè sarebbe troppo lungo l'elenco delle furbate. E poi è meglio non arrabbiarsi troppo con questo caldo e pensare sempre che le bugie hanno le gambe corte. Però non dobbiamo dimenticare che tra poche settimane, alla ripresa dopo il periodo feriale, ci sarà da fare per contrastare questi provvedimenti e far crescere nel Paese una forte opposizione. Il primo appuntamento sarà la manifestazione di ottobre.
Comunque per una più attenta conoscenza dei provvedimenti economici metto sul sito il commento ragionato del Comitato economia e finanza del Pd.
Intanto buone vacanze a tutti (e anch'io staccherò per qualche giorno).Ciao a presto.
1 Commento
Caro Paolo e cari amici invio alcune riflessioni sulla Sfida alla politica della destra fatalista,
è giunto il momento di lanciare, ognuno nel suo piccolo, un segnale di speranza al paese o alla sua minoranza e a noi stessi: aprendo la storia ad una opposizione fatta di contenuti, una “ribellione”, in atto ed in potenza, all’attuale sistema di governo e non un passivo qualunquismo di maniera verso la politica. Non occorre saper leggere tra le righe di una finanziaria preparata a tempo di record o di una nuova legislazione in materia di sicurezza ed immigrazione, il fine della destra è assai chiaro: maggiore dissomiglianza nella società; frammentata e debole in balia di flussi economici e sociali. È vero, la degenerazione liberista ha instaurato una società in grado di far convivere sfruttati e sfruttatori, vittime e criminali, provincialismo e globalizzazione, ha negato tuttavia di stabilire corrette sinergie tra le parti e sedare i conflitti intestini tra i tanti microcosmi che compongono la democrazia.
La soluzione al problema non passa attraverso l’ideologia o il leviatano, ma attraverso lo strumento della visione laica e riformista, già materialista e rivoluzionaria.
Non ci sono metafore, la società di cui faccio parte, fatta di tanti “miserabili borghesi” in guerra, giorno dopo giorno, l’uno contro l’altro in una epocale battaglia del bellum omnium contra omnes.
In un gioco di forze squilibrato ed imparziale, dove solo il potere è vincente. Non esiste un Valalla, dove si compie il trionfo del bene sul male, tutto oggi è ricondotto ad un puro gioco di forze che si svolge in un campo di battaglia con condizioni avverse: salari bassi, precarietà d’impiego, mancanza di concrete prospettive per il futuro, asfissiante ripetitività, logoramento psicologico, fallace autonomia. Proprio questa inebriante voglia di autonomia, come capacità di auto compiacersi nell’essere di se la propria causa, è l’elemento che vorrei andare a stimolare perchè credo vada recuperato dal suo imbarbarimento, nell’obbiettivo di rafforzare le positività della mistica riformista necessaria per una opposizione.
Una opposizione che sappia criticare, in varie forme, coniugando diritti e insubordinazione, lotta e comunicazione, partecipazione attiva e soggettività. Una massa di criticità sufficiente a denunciare moralmente e politicamente gli abusi e gli errori. Una movimento difforme, consapevole, in grado di amalgamare pensieri ed azioni, che manifesti nuove forme di risposta all’assoggettamento, che ritrovi la vitalità ed il piacere delle “barricate”.
attendo fiducioso vostre opinioni.