Rispondendo a Dario, Henry e Francesca …
Oggi devo rispondere agli interventi sul blog di questa settimana. Lo faccio brevemente partendo dalle considerazioni di Dario che, mi pare, voglia sostenere che sulle politiche della sicurezza e in particolare sui rom non c’è alcuna differenza fra quello che fa il governo attuale di destra (o delle destre) guidato da Berlusconi e quello precedente guidato da Prodi. Io invece credo che la differenza ci sia ed è molto grande. Intanto nei provvedimenti a suo tempo predisposti dal Ministro Amato non c’era assolutamente nessun riferimento al reato di clandestinità che viene adesso proposto dal Ministro Maroni. E mai nessuno prima aveva ipotizzato, come avviene ora, di ricorrere alle impronte digitali per i bimbi rom. Anzi è doveroso ricordare che il Ministero dell’Interno e degli Affari Sociali del governo di centrosinistra (Ministri Amato e Ferrero) è stato il promotore, per la prima volta, di una conferenza europea sul popolo Rom e Sinti a cui hanno partecipato anche associazioni e movimenti e dove si sono messe a confronto diverse esperienze d’ intervento.
Niente a che fare con “l’emergenza nazionale” sull’immigrazione proclamata in queste ore dal governo Berlusconi. Si tratta di un allarme funzionale alla propaganda della paura. Il problema vero è dare risposte diverse e convincenti alla insicurezza diffusa attraverso reali e serie politiche di integrazione. Ma far finta che il problema non esista significa solo lasciare campo libero alle destre. Allora è utile anche ricordare che l’immigrazione clandestina in Italia è cresciuta proprio grazie alla Bossi/Fini ed è giusto dire che a fronte dell’ allarme che diffondono ci sono scelte che indeboliscono, attraverso i tagli finanziari, proprio l’azione delle forze impegnate sul fronte della sicurezza.
Con quello che scrive Francesca sono pienamente d’accordo. Ma che fare per rendere più visibile l’opposizione ? Una opportunità rilevante è la manifestazione che il Pd ha promosso per il 25 ottobre. Avrà peso se a Roma porteremo almeno un milione di persone. Ma lo avrà se già prima , in questi mesi di preparazione, sapremo far percepire l’esigenza di costruire un’ alternativa forte ad un governo che sta cercando di ridimensionare pesantemente i grandi servizi pubblici del Paese: dalla sanità all’università e alla scuola fino agli Enti Locali. E tutto ciò senza portare alcun vantaggio sia in termini di riduzione della pressione fiscale e sia nella difesa del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni. Bisogna far crescere un’opposizione che parla dei problemi reali delle persone e delle famiglie e che sa indicare un’alternativa di governo.
A Henry devo due risposte. Sul commento al taccuino sugli “antifascismi pisani” voglio solo dire che il mio ragionamento non intendeva dare pagelle di minore o maggiore legittimità alle diverse esperienze, ma riguardava il modo e l’efficacia con cui negli anni settanta si rispose alle “provocazioni” dei fascisti. E credo che il modo migliore sia sempre quello di riaffermare i valori primari della libertà e della democrazia. E poi se qualcuno fa una provocazione la fa perché tu ci cada. La cosa più intelligente è non caderci ma far emergere la strumentalità di certe iniziative. Se invece uno ci cade gli fa un piacere. Sul commento che riguarda lo spione Tavaroli e il tentativo di infangare Fassino e una parte della sinistra italiana concordo. Non so se e chi ci sia dietro. Se c’è una regia tipo P2 o altro. E’ un fatto che nei momenti più difficili si rispolverano presunti fondi sui quali ci sono già stati accertamenti negativi in passato. E inoltre, come ha commentato qualcuno, chi mai affiderebbe la firma di un conto segreto a Fassino ? Siamo nell’ inverosimile più assoluto. Resta il fatto che tutto ciò porta solo nella direzione della denigrazione della politica. E forse è proprio questo quello che si vuole.
2 Commenti
Non volevo dire che è tutto uguale. Facevo notare che certi pericolosissimi “scivoloni” aprono la strada a cose ben piu’ gravi. Non si tratta solo degli atti amministrativi e normativi ma del portato culturale che dietro le parole si nasconde. Il rischio è quello di condannare un’intera etnia e di dimenticare l’ABC del diritto: la responsabilità è personale. Se un membro della comunità Rom (o 10) sono imputati di qualcosa, bisogna aspettare l’esito dei TRE gradi di giudizio prima di condannare IL SINGOLO. La famiglia, la comunità a cui appartiene IL SINGOLO deve essere lasciata fuori dalle possibili SANZIONI. Puo’ non piacere ma questo è lo stato di diritto. Altrimenti parliamo d’altro, parliamo del traffico di Palermo.
Un saluto
Dario
Buonasera, approfitto di questo spazio per dire fare due riflessioni, la prima sulla sicurezza e la seconda prende spunto dall’intervento del Dott Fontanelli all’assemblea del PD provinciale di sabato 26 agosto.
Quando si parla di sicurezza, contestualmente si associa all’immigrazione e l’immigrazione è di due tipi interna alla UE ed esterna alla UE.
Il tema sicurezza = immigrazione è un terreno scivoloso soprattutto se visto da sinistra, salvo poi mettersi tutti la stella da sceriffo e spostare il problema nella via meno in vista della città ( Firenze docet).
Questo tema è legato anche ad un altro problema sensibile e reale,che non è direttamente collegato all’immigrazione ma è riconducibile all’estraneo da me e che è responsabile della precarizzazione e avvolte anche della perdita dei posti di lavoro.
La bomba Cinese che è scoppiata a Prato è che a visto Il Presidente della Regione C. Martini rispondere al console Cinese sulle pagine del sole 24 ore, la dice lunga su come si sia gestita la questione immigrazione in questi anni in Italia.
Insomma è opinione comune che non solo non si è più sicuri in casa propria, ma ti rubano anche il posto di lavoro.
In questo quadro è evidente che non solo si perdono le elezione come è avvenuto, ma si rischia di scimmiottare la destra su un terreno da sempre delicato per la cultura di sinistra.
Il problema c’è ed è reale, ma che fare?
Zapatero in Spagna un parziale rimedio lo ha trovato, infatti per gli immigrati exstra UE residenti in Spagna gli da un sussidio in denaro se rinunciano alla cittadinanza e tornano a casa loro impegnandosi a non rientrare per tre anni in Spagna.
A quali valori politici corrisponde un simile atteggiamento………
E’ di sinistra? E’ di destra? O semplicemente è un brutto rimedio di un eletto che esercita la sua leaderschip in favore dei suoi elettori?
L’immigrazione interna alla UE.
Qui il problema è complesso e nessuno lo vuole affrontare, non solo c’è la paura dell’idraulico polacco, ma si rifiuta anche la UE se a decidere sono i popoli delle nazioni industrializzate ( vedi Referendum Irlandese). Il motivo di questa paura è semplice si stanno perdendo centinaia di migliaia di posti di lavoro anche qualificati non solo c’è la globalizzazione dei paesi del BRIC, ma c’è anche la globalizzazione dei paesi dell’est Europa dove un impiegato alle poste guadagna 200 euro, in quei paesi Europei (basta parlare con una badante per saperlo) per vivere con il loro tenore di vita che è molto basso rispetto al nostro, per una famiglia di 4 persone occorrono circa 1.500 euro al mese, NEMMENO SE LAVORANO IN DUE POSSONO CAMPARE LA FAMIGLIA.
LA SITUAZIONE E’ DRAMMATICA PER LORO CHE DI FATTO RIMPIANGONO IL COMUNISMO, MA LO E’ANCHE PER NOI VISTO CHE L’APERTURA DEI MERCATI FA DISLOCARE IN QUEI POSTI IL CAPITALE CHE VIENE Più REMUNERATO A DISCAPITO DEL SUO ANTAGONISTA CHE E’ LA FORZA LAVORO.
Lei capisce bene Dott. Fontanelli che a simili problemi non si può rispondere dicendo al nostro elettore che bisogna avere pazzienza e aspettare che il processo Democratico dei paesi in via di sviluppo interni ed esterni alla UE si concluda ( questo emerge quando si parla di questi problemi nei Forum preposti prima e dopo le elezioni) senza neanche magari indicarne il tempo. Oppure dire che le imprese non si investono sufficientemente in ricerca e tecnologia, come fanno molti dei nostri politici che sono in buona compagnia visto l’articolo sul tirreno del 26/07/2008 del Proff. Paoli.
Perchè affermare questo è una mezza verità, l’altra mezza è che in una società aperta come la nostra il capitale non solo va dove è meglio retribuito, ma va anche dove gli vengono garantiti servizi e infrastrutture adeguate perchè se la competizione si fa dura, per competere necessita che tutti gli strumenti in siano in stato di efficienza per svolgere il loro compito.
Una piccola riflessione sul suo intervento di Sabato.
Lei ha ragione Dott. Fontanelli quando afferma che le primarie per i sindaci non bastano a vincere le elezioni, ma ci vuole una buona produzione di politica.
Ma mi permetta di dirle,che da buon politico a cercato di prendere due piccioni con una fava in quel contesto visto alcune lamentele sul metodo proposto dalla segreteria provinciale.
Infatti,una cosa sono le primarie, che sono uno strumento di espressione della base politica sulla scelta di un leader, quindi di solito non ci sono dissidi politici in sé, ma ci sono dissensi sulla scelta delle persone.
Altra cosa è la politica che devono produrre i leader ( magari guidati dalla direzione di Roma visto cosa diceva A.Gramsci in merito), per creare consenso all’esterno del partito intorno a quella
elaborazione politica.
Purtroppo all’esterno ci sono i fatti reali e concreti da interpretare e sui quali bisogna creare un consenso, ed è da questa elaborazione che si crea egemonia sulle cose o dissensi su di esse, di questo non solo se ne sono accorti quelli di rifondazione e altri.
Ma seguendo il suo ragionamento mi sorge un dubbio, Noi c’è ne siamo accorti?
Perché vede sembra che tutti si siano già dimenticati che le lezioni dell’Unione si sono vinte grazie alla porcata di Calderoli, e che la solita porcata a dato all’attuale coalizione di governo un vantaggio tale che non si era mai visto in 60 anni di Repubblica Democratica.
Non so cosa pensa lei, ma io vedo solo lamentele, prima comunicavamo male, ora siamo oscurati dai media. Forse un po di sana autocritica e di responsabilità politica aiuterebbe ad elaborale quella politica che serve a penetrare nel paese, magari cercando di eliminare alcune frasi dal nostro gergo tipo , antipolitici, populisti, qualunquisti, perchè in effetti sono stereopiti inesistenti in Democrazia.
Inoltre nel partito dove c’è l’industriale è l’operaio della ThyssenKrupp cerchiamo di eliminare il termine imprenditori incapaci ( non è a lei che mi riferisco ma all’intervento sempre di sabato di altri) perchè in una Democrazia evoluta:
“non si distinguono le imprese fra essere grandi o piccole ma si distinguono fra essere o non essere socialmente responsabili. E’ socialmente responsabile chi rispetta le regole condivise (R.G.Dahrendorf)”
Sarà mica questo il messaggio di Veltroni ?
Mi scuso per il commento troppo lungo, e le faccio i miei complimenti per il sito e per il fatto che mantiene un dialogo diretto tramite il blog, cosa che non è scontata per un deputato.