L'azione di "svuotamento" delle funzioni del Parlamento pone non solo una grossa questione istituzionale, ma è del tutto inadeguata ad affrontare i problemi di fondo dell'Italia.
Forse guardando da fuori l'attività del Parlamento non ci si rende conto pienamente di ciò che sta accadendo. La maggioranza di destra, contando sia sulla forza dei numeri che sull'adesione del tutto acritica e passiva dei suoi parlamentari, sta imprimendo forzature enormi verso il ruolo, la funzione e le prerogative del Parlamento.L'uso della decretazione d'urgenza con l'inserimento di profondo cambiamenti sul piano normativo e il ricorso sistematico al voto di fiducia rappresentano un serio pericolo dal punto di vista istituzionale. Quello che si sta cercando di fare è l'attuazione di fatto, mascherata ma reale, di una forma impropria e inaccettabile di presidenzialismo.Su questo punto è necessario suonare l'allarme. E, per essere efficaci, bisogna suonarlo con un percorso di rilancio e di sviluppo dell'iniziativa politica nel Paese, nei rapporti con tutte le articolazioni della società. Anche perchè è avidente che una azione di "svuotamento" delle funzioni del Parlamento pone non solo una grossa questione istituzionale ma è del tutto inaguata ad affrontare i problemi di fondo dell'Italia, che ha bisogno di riforme vere per rispondere alla crisi economica e sociale.Certo il contesto è difficile ma abbiamo visto che quando si riesce a mobilitare l'opinione pubblica sulla base di pozioni chiare i risultati arrivano. Basta guardare alla retromarcia che il Ministro Maroni ha dovuto fare sulla questione delle impronte ai bimbi rom.
E' dunque fondamentale lavorare per tessere una tela di rapporti e di iniziative senza farsi prendere dallo scoraggiamento. Lo dico in primo luogo per me che di fronte alle votazioni parlamentari qualche motivo di sconforto ce l'ho. Tuttavia, male che vada, abbiamo davanti cinque anni per costruire una credibile alternativa di governo in grado di conquistare la maggioranza degli italiani. Però non possiamo pensare, visto che c'è tempo, che ci penseremo all'ultimo momento…………
1 Commento
Adesso la TV (ahime’ anche Rai 3) tace su tutto quello che fa o dice l’opposizione, di modo che la gente percepisce che gli oppositori, in particolare il PD, non fanno nulla per ostacolare il governo, magari in nome di non si sa quali patti e scambi. Come si fa a rompere questa cappa di silenzio? Si dovrebbe ricordare che la Costituzione prevede tre poteri, 4 con la stampa, non uno solo. I giornalisti, specie quelli della TV pubblica, vengono meno al loro ruolo, mi viene voglia di denunciarli per interruzione di pubblico servizio.