La situazione di enorme difficoltà immediata e di seria incertezza per il futuro, determinata dal coronavirus, per alcune attività è sotto gli occhi di tutti. I settori legati ai servizi commerciali, alle attività di ristorazione e di ricreazione, come a quelle di cultura e di svago, e per tutto il campo che riguarda il turismo, dalla ricettività alla mobilità, vivono una fase estremamente difficile. È sicuramente necessario attivare misure di sostegno economico e indicare rapidamente le condizioni per far ripartire le attività in condizioni di sicurezza. Da quello che viene annunciato, per le indicazioni nazionali sulle regole della riapertura, saranno decisivi i giorni che verranno. C’è quindi attesa per i prossimi provvedimenti del Governo e per l’accordo con le Regioni.
Tuttavia ciò non impedisce alle realtà locali, sui territori, di provare a elaborare proposte che possono aiutare la ripresa, soprattutto sul piano turistico. Il ministro Franceschini annuncia anche misure per incentivare il turismo nei prossimi mesi estivi attraverso bonus da spendere per le vacanze in Italia, muovendo dal fatto che quest’anno sarà molto difficile immaginare una ripartenza dei flussi turistici internazionali. Leggo che il comune di Firenze si sta giustamente muovendo per provare a intercettare il massimo possibile di un auspicato flusso interno al Paese. Il Sindaco Nardella ha proposto la creazione di un pacchetto di offerte per un minimo di tre notti a Firenze, che può significare quattro o cinque giorni di visita in città, da mettere in campo e promuovere per i prossimi mesi. Un pacchetto che comprenda albergo, pasti, musei.
Più o meno si tratta della stessa cosa che avevo posto nell’intervista al Tirreno del 18 aprile. Nel nostro caso, appunto, la necessità per Pisa di ragionare subito su come mettere insieme un’offerta competitiva per la prossima estate-autunno attraverso un progetto unitario e integrato, capace di coinvolgere tutti i soggetti che hanno ruoli e competenze in ambito turistico. E chiedevo in particolare al Comune di farsi carico si una iniziativa per riunirli tutti, istituzioni e operatori, per provare a dar vita ad una proposta invitante sul piano dell’accoglienza, dei servizi e della fruizione culturale e ambientale del nostro territorio. Purtroppo niente si è mosso finora. Stiamo rischiando di arrivare tardi e di perdere terreno rispetto a molte altre città d’arte. Non credo che sia una cosa efficace quella di pensare solo ai controlli, pur necessari, rinunciando a pensare a come rilanciare l’attenzione verso la nostra città, facendo leva sulle diverse e talvolta poco conosciute potenzialità dell’offerta culturale e ambientale del nostro territorio.
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