Di seguito le mie risposte alle domande del giornalista Francesco Loi. Inoltre in allegato trovate, oltre all’intervista, anche le mie battute sulla vicenda del centro militare che vorrebbero costruire a Coltano.
Paolo Fontanelli “risponde” alla lista presentata da Conti
«Manca una visione, ma anche il centrosinistra s’interroghi»
«Una squadra civica che scuota la città
per programmare la Pisa di domani»
PISA. Una sorta di “squadra civica” in grado di fare breccia nel consenso e nella partecipazione della città come “risposta” alla lista di Conti, sindaco uscente e ricandidato. È uno dei passaggi che l’ex sindaco e deputato Paolo Fontanelli, tra i portavoce di Sinistra Civica Ecologista, ritiene essenziali mentre il centrosinistra, in attesa del candidato sindaco, inizia a definire i punti fermi in vista della campagna per Pisa 2023.
Fontanelli, come giudica il lancio della lista civica di Conti?
«Non vedo una grande novità. Si tratta di un’operazione che prova a dare un volto più moderato alla coalizione di destra. Non a caso hanno usato la definizione “Pisa al centro”. Evidentemente si cerca di recuperare lo spazio perso da Forza Italia e caratterizzare l’alleanza di centrodestra su un piano diverso da quello di cinque anni fa che venne trainato, ricordiamolo, da Salvini e Ceccardi. Ora il clima politico è cambiato. Alle regionali del 2020 il voto dei pisani ha dato una netta maggioranza al centrosinistra: il populismo di stampo leghista non morde più come prima».
Ritiene quello di Conti uno smarcamento dai partiti o c’è dell’altro?
«Vedo il tentativo di Conti di far dimenticare i fallimenti sulle politiche dell’accoglienza e la sconfitta sulla vicenda della moschea mettendo al centro dell’attenzione la gestione della manutenzione della città. Parla della scelta di superare le “alchimie” dei partiti, ma nella realtà basta vedere come hanno gestito gli incarichi pubblici: il criterio adottato è quello degli amici degli amici dei partiti di maggioranza».
Ma qual è il suo giudizio sull’amministrazione di Conti?
«Non vedo un progetto per la città di domani. Vedo scelte che inseguono progetti ed interessi specifici del tutto slegati da una visione per il futuro. Comunque penso che una riflessione sulle prospettive della città riguardi tutti, quindi anche il centrosinistra».
Cosa intende dire?
«Pandemia, questione climatica e ambientale, crisi economica stanno già cambiando la vita e le aspettative delle persone e delle famiglie, ed anche del complesso delle attività presenti nelle città. La guerra aggrava la questione ambientale. Allora mi chiedo, ad esempio: come dobbiamo contribuire alla transizione ecologica? Come costruire le condizioni di una mobilità sostenibile che diminuisca il traffico privato? E penso che per mantenere un adeguato livello della qualità della vita ci sia bisogno di una progettualità che assuma con forza la bussola della cura delle persone e delle città. Su questi aspetti è necessaria una riflessione. Invece ad oggi si percepisce una certa disattenzione, una città ripiegata su se stessa, senza spinta e idee. Si tratta di un problema che riguarda tutti, in primo luogo le forze politiche e sociali, ma anche le nostre università».
L’assessora regionale Alessandra Nardini ha detto: per il centrosinistra serve un candidato fuori dalle correnti Pd…
«Se il Pd pensa a candidature esterne, portatrici di competenze, idee e riferimenti che qualificano ed allargano i contenuti della proposta del centrosinistra è un fatto positivo. Già alcuni mesi fa dissi che sarebbe stata opportuna una novità, una candidatura di rinnovamento, meglio una donna. Lo penso ancora, ma non so se sia possibile. Comunque parlare di nomi di candidati è del tutto prematuro».
Dove si gioca la partita della proposta politica?
«Il confronto per mettere in piedi la coalizione di centrosinistra è avviato, promosso dal Pd. Per ora c’è la disponibilità del M5S, di Sinistra Civica Ecologista, Sinistra Italiana, Socialisti ed Europa Verde. Vedremo se il campo si allargherà ulteriormente. Nelle prossime settimane si svilupperà il lavoro sul piano dell’elaborazione del programma, in stretto rapporto con un’azione di ascolto e di raccolta delle esigenze dei quartieri e del territorio».
Quale strada deve seguire il centrosinistra?
«Bisogna sviluppare un’iniziativa di rapporto con la città, aperta il più possibile. Discutere più di contenuti, di problemi e di proposte che non di liste e di candidature. Puntare a coinvolgere le persone, provare a “scuotere” la società pisana. Nella nostra città ci sono energie intellettuali e professionali straordinarie che dobbiamo chiamare a dare un contributo di esperienze, di idee e di competenze per la Pisa di domani. In questo senso è utile pensare anche ad una squadra che abbia il compito di fornire contenuti e proposte sui temi della città. Un modo, anche questo, di attivare e mobilitare forze e relazioni che possono dare indicazioni importanti per lo sviluppo qualitativo e sostenibile del nostro territorio».
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