Incredibile: questo intervento in prima commissione sul disegno di legge che riguarda le autonomie locali non mi riesce proprio di farlo. Giovedì scorso perché in commissione c'eravamo solo noi del PD e stamani perché il treno che ho preso a Pisa alle 7,32 si è rotto e allora sono arrivato a Roma non alle 10 ma alle 12,30. Spero di farcela alla riunione di domani. … A meno di altri imprevisti. Intanto a commento del 25 aprile vi propongo la nota di Sebastiano Messina su Repubblica di stamani (in allegato), tanto per non perdere di vista l'uomo più bugiardo d'Italia. Poi tra le molte iniziative che si sono tenute voglio ricordare l'intitolazione della sede del PD di Santa Croce sull'Arno alla memoria di Adrio Puccini, un comunista di vecchio stampo, che è stato un grande sindaco, capace di interpretare come pochi il tema delle alleanze nel mondo del lavoro e di intuire tra i primi l'importanza di risolvere i problemi ambientali per garantire il futuro delle attività produttive nella zona del Cuoio. Un dirigente che ha insegnato a tanti di noi il valore della lotta di liberazione e soprattutto della Costituzione. Per questo ho condiviso e apprezzato enormemente la scelta del PD di Santa Croce.
Per quanto riguarda le cose pisane il fatto più importante è la posa della prima pietra del porto turistico a Marina di Pisa. E' avvenuta ieri con una cerimonia ufficiale, salutata anche da una contestazione fatta di manifesti e volantinaggio del comitato di Boccadarno. Da quel comitato che da anni si oppone alla realizzazione di questa opera utilizzando tutte le vie di ricorso possibili, dal TAR al Consiglio di Stato. Il paradosso a cui sono arrivati i contestatori, che muovono da legittime posizioni ambientaliste, è quello che al massimo possono ottenere, con il nuovo contenzioso, che in luogo di una struttura ricettiva alberghiera all'interno del porto ci saranno più villette e appartamenti privati. Non sarebbe un bel risultato dal punto di vista ambientale. Ma ciò non è certo una sorpresa, perché fa parte di un confronto che si è sviluppato per un lungo periodo nel quale una seria e praticabile alternativa al progetto del porto, in un'area privata caratterizzata da 350mila metri cubi di edificato industriale, abbandonato e in degrado, non c'è mai stata. E il dimensionamento raggiunto attualmente di 150mila metri cubi non può essere bollato come una cementificazione selvaggia. Anzi, con questo intervento vengono ridotte sensibilmente le volumetrie precedentemente esistenti. Ricordo queste cifre per farle conoscere anche se difficilmente possono far cambiare idea al comitato. La cosa che invece meraviglia di più sono i commenti di coloro che per anni hanno attaccato e criticato le giunte di centrosinistra perché non facevano il porto, ignorando del tutto il ruolo e la reale disponibilità della proprietà all'investimento, e oggi vogliono negare il merito agli Enti Locali, comune e parco in primo luogo, riconosciuto invece dagli imprenditori. Senza pudore, verrebbe da dire. Si tratta dell'atteggiamento miope e stizzito proprio di chi non sa invecchiare. E invece invecchierà male, imprigionato/a dal risentimento verso tutti e verso il prossimo.
L'altra notizia che voglio commentare è quella della classifica fiscale delle città pubblicata dal Sole 24 Ore. Pisa risulta essere nelle prime posizioni per quanto attiene alle entrate tributarie del Comune con 522 euro di media per abitante, ai quali vanno aggiunti 330 euro a testa di entrate extratributarie (che sono le tariffe per i servizi a domanda individuale -mense, scuolabus,etc-, più le multe, i parcheggi e il suolo pubblico). Allo stesso tempo il Comune di Pisa riduce sensibilmente l'indebitamento con evidenti benefici per il bilancio e per la comunità. Questi dati sono una dimostrazione di virtuosità della nostra amministrazione e non il suo contrario come invece li hanno rappresentati gli organi di informazione locali. Va bene che quando si parla di tasse nessuno le vuole. Ma in questo caso è assolutamente fuorviante parlarne a prescindere dai servizi che vengono erogati con quelle entrate e con quelle spese. Allora il fatto dirimente è paragonare Pisa, con queste cifre, a Enna che è in fondo alla classifica con 163 euro di entrate tributarie e 38 di extratributarie e valutare se la qualità dei servizi e delle prestazioni pubbliche è la stessa, se la qualità della vita è la medesima. Ecco, uno che ragiona così, che vede "il conto salato e esoso" del Comune, per coerenza con se stesso dovrebbe andare a vivere là, a Enna.
3 Commenti
Caro Paolo
in attesa del 25 luglio auspicato da Messina, del tuo intervento boicottato da FS, e anche di un porto che si spera non snaturi il paesaggio di Baccadarno, segnalo il libro ‘Tutti Indietro’ di Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati. Storie agghiaccianti, quasi sempre di “non clandestini”, ma di disgraziati in fuga da guerre e torture e in cerca d’asilo. E siccome ho letto le parole di Bersani per il programma del Pd, vorrei che, accanto a legalità, ci fosse “solidarietà”. Per non scordarci da dove veniamo e per contrapporsi a quella che a volte mi sembra un’anestesia egoistica e italiocentrica, purtroppo assai diffusa. un saluto
Sono reduce da un paio di cene con alcuni amici in cui è venuta fuori la questione del porto e di ciò che potrà significare per marina di pisa. Ovviamente, come si conviene ad una tavolata di sinistra, l’approccio era prevalentemente nostalgico, più o meno lo stesso fra l’altro che risuona nella canzone (molto carina) “I nostri porti” de “I gatti mezzi”. “Snatureremo Boccadarno” (più o meno come dice Cristiana) era un po’ il leit motive della serata. E il verbo “snaturare” quello più frequente.
Ora basta intederci sulle parole. Che cosa vuol dire “snaturare”? Il dizionario aiuta poco perchè dice (almeno il mio) “cambiare la natura di un luogo”. Ora, quella è la foce di un fiume e tale resterà. Quindi, da un certo punto di vista, non sarà snaturato.
Ma certo sarà molto diverso: prima c’era il rudere di una grande industria e fra qualche hanno ci sarà un porto turistico. Ecco, mettiamoci l’animo in pace: Marina di Pisa è destinata a diventare, verosimilmente, diversa da come è oggi. Perderà molto di quel “fascino decadente” che aggrada gran parte della sinistra pisana (e che ha fatto vendere non poche copie ai giornali locali sotto la voce “degrado”). Ma,verosimilmente, acquisirà un’attrattiva turistica maggiore, se non altro nei confronti dei diportisti.
Ora, io sono pisano, vivo a Pisa e ho pure una barchetta (che tengo e rimarrà sott’arno anche con il porto … perchè in fondo anch’io sono di sinistra) con cui ogni tanto vado a mettere “a mollo” qualche lenza. E, quindi, negli anni mi è capitato di passare spesso dall’ex Motofides. Capisco chi ci ha lavorato perchè se ne va (almeno visivamente) un pezzo di storia importante della città … Ma davvero, chiedo ai miei commensali e a tutti i nostalgici, si vuol sostenere che era meglio il rudere di une vecchia fabbrica del porto?
solo una precisazione: non sono nostalgica, sul porto e sulla Motofides ho detto, e per la verità anche scritto, cose diverse. E non frequento tavolate di sinistra.