Oggi doveva iniziare in prima commissione alla Camera la discussione generale sul disegno di legge di riordino del sistema delle autonomie locali. Si tratta della norma che ridefinisce le funzioni degli Enti locali in attuazione del titolo V della Costituzione: un ddl, quindi, essenziale che avrebbe dovuto camminare insieme al federalismo fiscale perché prima vengono le cose che si devono fare e poi le risorse necessarie per farle. Ma la Lega impose alla maggioranza di centrodestra, un anno fa, di fare al contrario, ossia prima il federalismo fiscale perché doveva "vendere" il risultato per le elezioni europee e per quelle regionali. Così che oggi ci troviamo ad affrontare in modo separato e squilibrato questioni che fanno parte dello stesso disegno con il rischio di produrre normative contraddittorie, a partire dal problema della tenuta dei conti pubblici e dell'equità dei servizi. Tuttavia il "mega-ministro Tremonti" lascia fare Calderoli e si bada bene dal rispondere agli interrogativi che tanti esperti e commentatori hanno posto sul tema, ultimo dei quali Sartori sul Corriere della Sera (in allegato). Anzi, per alimentare il prato delle illusioni, arriva a dire che le tasse si diminuiranno con il federalismo fiscale. Ma è evidente che lo fa solo per non dover rispondere della mancata promessa relativa alla riduzione della pressione fiscale.
Comunque questo è il contesto e su questo si deve agire. Allora io mi ero preparato a intervenire per dire cosa va (poco) e cosa non va (tanto) nella proposta del governo sulla riorganizzazione del sistema delle autonomie, ma alla riunione della commissione non c'era nessun rappresentante del centrodestra al di fuori del Presidente. Ciò a ulteriore dimostrazione della grande sensibilità che ha la maggioranza verso i problemi degli Enti Locali. E pure la Lega che fa la propositrice e la guardiana della riforma federalista ha mancato l'appuntamento. Sapevamo che il confronto non è proprio il loro forte, però squagliarsi così al primo sole di una primavera in ritardo …. Proprio non ce l'aspettavamo. Certo non casca il mondo, il dibattito si farà martedì, però se lo avessi immaginato avrei usato il tempo per fare altre cose. Racconto queste cose per far sapere che il ridimensionamento della democrazia parlamentare passa anche da questo modo di intendere e praticare le istituzioni. Ed ecco perché la riforma del sistema parlamentare è essenziale per rivitalizzare le istituzioni e il loro rapporto con i cittadini. Occorre una democrazia più efficiente, capace di decidere in tempi accettabili e in forme trasparenti, con un governo più forte e un Parlamento più forte, con un reale equilibrio di poteri.
Parlare di queste cose non significa concedere spazio a Berlusconi come dice Di Pietro. Vuol dire, invece, lavorare per impedire che dalla crisi di efficienza e di credibilità della democrazia parlamentare e ne esca con una potente spinta verso soluzioni plebiscitarie. Così come è importante affrontare anche il tema della riforma della giustizia e del suo funzionamento. In proposito ho trovato efficace, ancora una volta, la nota di Massimo Gramellini. Leggetela in allegato.
Tra le notizie commentate nella giornata, mentre alla direzione della Pdl è in corso una nuova tappa del duello fra Fini e l'uomo più bugiardo d'Italia (che accusa l'altro di dire le bugie), voglio richiamare la bocciatura della proposta di cittadinanza onoraria della città de L'Aquila a Bertolaso operata dalla commissione comunale. Sono solidale con loro. Prima di ogni altra cosa è necessario fare chiarezza sugli infiniti e incontrollati poteri che in questi anni sono stati dati alla Protezione Civile e al suo capo, con spazi di discrezionalità che fanno accapponare la pelle. Anche la vicenda dei rimborsi per gli alluvionati di Vecchiano pone in parte questo problema: perché gestire due milioni di euro in modo diretto, senza un coinvolgimento della Regione e degli Enti Locali che hanno "in collo" il compito di gestire i contributi ai cittadini e alle aziende per il ritorno alla normalità ? Che cosa impediva una gestione complessiva, con criteri trasparenti e uguali per tutti, dell'insieme delle risorse disponibili, che tra l'altro sono molto inferiori a quelle necessarie e promesse ? Non mi pare che i tempi d'intervento degli Enti territoriali siano molto più lunghi delle ordinanze di Bertolaso. Evidentemente ciò che si cerca, anche con questo metodo, è farsi un po' di "popolarità" personale. Per ora mi fermo, il treno sta arrivando a Pisa e stasera parleremo del congresso comunale del Pd. Domani si insedierà il nuovo governo regionale: "caro Enrico, in bocca al lupo". E io andrò a vedere la prima figlia di mio nipote Andrea, Teresa, nata ieri al Santa Chiara. Un bel rientro questa settimana, segnata dallo sventolio delle bandiere nerazzurre. Speriamo di sventolarle anche la prossima settimana a Barcellona.
Nessun Commento